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Tag: Campo magnetico terrestre

Magnetismo solare e sviluppo tecnologico, un pericolo serio alla ricerca di un nome

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questo retweet:

 

 

Si tratta del rilancio di una news della NASA, che ha concluso l’analisi di un’eruzione solare avvenuta nel luglio del 2012. Un CME (Coronal Mass Ejection) tra i più intensi mai misurati, anzi, probabilmente il più intenso da quando li si osserva in modo oggettivo, ovvero con strumentazione moderna. Se l’evento fosse avvenuto con 9 giorni di anticipo l’eruzione sarebbe stata rivolta direttamente verso la Terra.

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La magnetoricezione e l’evoluzione delle piante: influenza della polarità del campo geomagnetico nell’evoluzione delle specie vegetali

di Donato Barone

 

Sulla rivista Trends in Plant Science è stato pubblicato un breve articolo a firma di A. Occhipinti, A. De Santis, e M. E. Maffei

 

Magnetoreception: an unavoidable step for plant evolution? (a pagamento)

 

Tutti gli esseri viventi che popolano la Terra sono immersi nel campo magnetico generato dalle correnti elettriche associate ai flussi turbolenti che si sviluppano nel nucleo metallico fuso del nostro pianeta. Il campo magnetico terrestre è di fondamentale importanza per lo sviluppo della vita e per la sua conservazione in quanto è in grado di deflettere le particelle ad alta energia provenienti dallo spazio impedendo che esse interagiscono con le cellule viventi. Tali particelle (raggi cosmici, in modo generico e vento solare) hanno, infatti, grosse capacità mutagene in quanto capaci di interagire con le molecole di DNA degli organismi viventi.

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Dal Sole più che una tempesta un temporale

Da giovedì scorso su vari mezzi di informazione nazionali ed internazionali vengono riferite notizie riguardanti quella che è stata definita la più potente tempesta solare degli ultimi cinque anni. La notizia ha riempito anche le prime pagine di quotidiani nazionali on-line e delle agenzie di stampa.

Dalle pagine di CM non abbiamo dato molto risalto alla cosa, anche se seguiamo da molti anni e con molta attenzione l’evolversi dei cicli solari. Non vi abbiamo dato conto di questa notizia, non perché siamo scettici impenitenti che vogliono negare anche la fase di maggior attività solare che stiamo vivendo in questo ultimo anno, ma perché ogni giorno andiamo alle fonti, alla NOAA e alla NASA, e verifichiamo lo stato del “meteo spaziale”. Bene giovedì un “alert” NOAA avvisava di una possibile tempesta geomagnetica G3, una tempesta di discreta entità dovuta all’arrivo di un’onda di particelle espulsa durante un’eruzione solare. Di tempeste G3 in media ne osserviamo 200 in un ciclo solare come quelli ai quali siamo stati abituati fino al 2006, oggi la famosa tempesta G3 sarebbe stata la n. 2 ( due ) del ciclo solare 24 a cinque anni dal suo inizio, quando in media ne avremmo dovute già avere almeno 75; forse la notizia importante era questa.

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Geomagnetismo, oceani e climate change

Non passa giorno che non si affacci sul panorama delle infinite dinamiche del sistema Pianeta qualcosa di nuovo. Ogni volta il pensiero corre alla ormai celeberrima quanto risibile affermazione “The science is settled”, il karma del movimento salva-pianeta.

L’argomento che proponiamo oggi è intrigante, proprio come lo definiscono gli autori della ricerca oggetto del nostro commento.

Geomagnetic South Atlantic Anomaly and global sealevel rise: Adirect connection? – De Santis et al., 2011 – Journal of Atmospheric and Solar-Terrestrial Physics

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La Terra è una trottola, ma se si scalda è sempre colpa del tuo SUV.

Perdonatemi il titolo privo di senso, non me ne veniva uno migliore per descrivere l’ultimo volo pindarico della scienza del clima. Esce sul Journal of…

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