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Tag: Biosfera

Milancovich addio?

L’8 marzo 2013 è uscito un comunicato stampa del CNR con l’annuncio di un articolo pubblicato su Science e redatto da un gruppo di ricerca europeo comprendente scienziati dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr) di Venezia (Parrenin et al., 2013). Il comunicato stampa aveva l’emblematico titolo “CO2 causa dell’ultima deglaciazione”, il quale  parrebbe a prima vista avvalorare l’idea che la teoria di Milutin Milancovich (1879-1958) sulla causa astronomica delle glaciazioni quaternarie sia ormai obsoleta, vittima dell’onnipotente CO2.

 

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Piante e Clima – Parte IV

Il Rapporto CO2 – Piante – Clima: Verso un’ipotesi complessiva

Un modello

Figura 1 - Diagramma di flusso che illustra gli effetti dell'aumento della vegetazione sul clima globale. Il diagramma è ovviamente non esaustivo. Abbreviazioni utilizzate: H:flusso di calore sensibile, LE=flusso calore latente, G=flusso di calore nel suolo, RN=radiazione entta frutto del bilancio radiativo di superficie, Rglob=radiazione solare globale, RL1 e RL2=termini a onda lunga (emissione terrestre e radiazione del cielo) del bilancio radiativo di superficie.

La flowchart in figura 1 riassume i diversi effetti che derivano dall’aumento della CO2 e dal conseguente incremento globale della biomassa vegetale globale. Come si noterà i primi effetti a valle di tale incremento sono:

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Piante e Clima Globale – Parte III

CO2 e Produttività Globale dei Vegetali

Per i nostri scopi è interessante anzitutto evidenziare gli strettissimi legami esistenti fra livelli atmosferici di anidride carbonica e produttività globale dei vegetali. In tal senso sono qui di seguito riportate alcune interessanti evidenze.

Anzitutto i proxy data presenti in carote glaciali antartiche pubblicati da Prentice et al (2011) indicano che la produttività dell’ecosistema globale nell’ultimo massimo glaciale (Last Glacial Maximum – LGM) era inferiore del 25/40% rispetto a quella dell’Olocene Pre-industriale (Pre Industrial Holocene PIH) e inoltre un valore coerente con tali misure (-30%) è risultato da simulazioni svolte con modelli matematici. Tale fenomeno è probabilmente frutto dei soli ecosistemi terrestri, poiché quelli marini evidenziano solo variazioni marginali nella transizione da LGM a PIH.

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Piante e Clima Globale – Parte II

Albedo, Scabrezza e Ciclo dell’Acqua: Così le Piante Modificano il Clima Globale

Da tempo mi porto in borsa un’analisi di scenario svolta con GCM che leggo a tempo perso perché confesso che non cessa mai di affascinarmi. Si tratta di una serie di simulazioni svolte da un gruppo di ricerca dell’università di Amburgo i cui risultati sono stati pubblicati nel 2005 con il suggestivo titolo “Green planet and desert word”.

Ovviamente si tratta di scenari e gli autori stessi, con un atteggiamento culturale che oggi è merce rara scrivono a chiare lettere quanto segue:

[success]

“Here a note of caution is in order. The analysis of extreme boundary conditions like green planet versus desert world clearly exhibits potential model inadequacies. Thus, model intercomparison for such cases may improve the insight into possible model deficiencies notwithstanding a better view on the underlying physical processes and feedbacks at work.”

[/success]

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Piante e Clima Globale – Premessa e Parte I

[blockquote cite=”Anonimo del XXI secolo”]

Molte cose sono aumentate in modo relativamente monotono negli ultimi due secoli: non solo la CO2 ma anche la popolazione mondiale, la produzione agricola globale, l’attività solare, la biomassa vegetale globale, il numero globale di bovini e di animali domestici, la percentuale della popolazione alfabetizzata ed il livello di dettaglio delle carte geografiche.

[/blockquote]

[blockquote cite=”Suarez Miranda, Viaggi di uomini prudenti, libro quarto, cap. XLVI, Lérida, 1658″]

In quell’Impero l’arte divinatoria raggiunse una tale perfezione che i collegi degli auguri giunsero a partorire un macchinario di dimensioni ciclopiche e in grado di produrre previsioni meteorologiche per i successivi cent’anni. Dedite allo studio della divinazione, le generazioni successive compresero che quell’opera era del tutto inutile e non senza empietà l’abbandonarono all’inclemenza del sole e degli inverni. Nei deserti dell’ovest rimangono lacere rovine di quell’antico macchinario, abitate da lemuri e mendichi; in tutto il Paese non vi è altra traccia delle discipline divinatorie.

[/blockquote]

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Foreste più alte, Terra più verde

E’ un progetto del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Una accurata misurazione dell’altezza delle foreste sul Pianeta tramite sensori satellitari. Con le dovute riserve rispetto ai sistemi precedentemente utilizzati per questo genere di informazioni e per l’inevitabile margine di errore presente nei dati, il team del JPL ha riscontrato un aumento nell’altezza delle foreste, in particolar modo quelle Boreali, riscontrandone invece una diminuzione per quelle situate nelle zone di montagna.

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Il paradosso, meno alberi più biodiversità

No, la natura di cose strane ne fa parecchie, ma non arriva a tanto. Per farcela arrivare occorre l’aiutino. E così, in Amazzonia in dieci…

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