Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post in cui parlavamo della scorciatoia che molti rappresentanti del mainstream scientifico – e con loro dei media molto entusiasti – cerchino di prendere per trasporre nella realtà quotidiana delle teorie sui cambiamenti climatici altrimenti non percepibili, collegando ogni evento atmosferico estremo alle dinamiche del clima.
Lo stato dell’arte della conoscenza scientifica sulla relazione tra tempo e clima è noto ed è stato anche recentemente ben inquadrato dal report IPCC pubblicato l’anno scorso. Fatta eccezione per le ondate di calore, tra l’altro con un segnale molto disomogeneo, per nessun altro genere di evento intenso, sia esso una pioggia alluvionale, siano essi uragani, tornado o quant’altro, è possibile ad oggi identificare dei trend che mostrino una qualche relazione con le dinamiche recenti del clima, proprio quelle che si vorrebbero collegare in via esclusiva all’impatto delle attività umane.