Mentre in Italia l’inverno è per il momento relativamente mite, è da dicembre che sui versanti esposti a nord delle Alpi (Francia, Svizzera e Austria ma in qualche caso anche Italia, specie tra Valle d’Aosta e Alto Adige!) nevica tantissimo, come non accadeva da trenta anni. In Alaska freddo e neve stanno dado preoccupazioni, l’area nei giorni scorsi è stata letteralmente seppellita da 5 metri e mezzo di neve (qui e qui).
Lo stretto di Bering è ghiacciato mentre una città dell’Alaska soffre il freddo in attesa dell’arrivo di una petroliera russa, la Renda, che insieme all’unica nave rompighiaccio della Guardia Costiera degli USA, la Healy (le altre due sono in riparazione), da decine di giorni sta navigando lentamente. La Healy e la Renda procedono vicine-vicine con il rischio continuo di un incidente, la rompighiaccio apre la strada e la petroliera segue in un mare ricoperto da uno strato gelato spesso dai 10 ai 70 centimetri; spessore destinato ad aumentare navigando verso Nord. E’ un viaggio storico, è la prima volta che il carburante arriva in quella zona in questo periodo invernale, attraverso le acque coperte dai ghiacci dell’Alaska occidentale.