Sull’ultimo numero della rivista agricola online Teatro naturale esce un articolo che vi invito a leggere di cui di cui si riporta qui di seguito l’incipit:
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L’agricoltura biologica può contribuire significativamente all’accumulo di riserve di carbonio organico nel suolo, così limitando il riscaldamento climatico globale.
Secondo uno studio svizzero, condotto da Andreas Gattinger, e che si basa sui set di dati provenienti da 74 diverse sperimentazioni, i terreni coltivati in regime biologico sarebbero in grado di accumulare 3,5 tonnellate ad ettaro in più di carbonio organico nel suolo, con un tasso di sequestro di 0,45 tonnellate/ettaro/anno, in più rispetto alle coltivazioni tradizionali.
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In termini generali mi viene spontaneo dire che il sonno delle ragione genera mostri e che in campo agricolo i più emblematici “mostri” partoriti negli ultimi decenni si chiamano “agricoltura biologica” e “agricoltura biodinamica”, e mi spiego.