Catastrofe imminente. Fine del genere umano. Distruzione del Pianeta. Insomma ogni due per tre sembra che si rischi di fare una brutta fine. Più o meno da sempre, da quando la specie che ha imparato a camminare si è potuta permettere il lusso di farlo un po’ meno e si è talvolta fermata a pensare. La nostra fortuna questa, ma anche il nostro eterno tormentone.
Con un difetto clamoroso, anzi due. 1) Nessuna delle catastrofi previste si è manifestata, o almeno non nella forma catastrofica prevista e, 2) nonostante ciò i catastrofisti di ogni era continuano ad inventarne di nuove e sempre più terribili.
Lasciamo stare le follie collettive stile 21.12.2012 ore 11:oo o giù di lì, perché quelle campavano ieri grazie all’ignoranza e oggi grazie ai social network, che avranno pure tanti pregi, ma hanno anche il difetto non banale di fungere da collettore delle fesserie di massa. Dedichiamoci piuttosto a quelle che hanno e hanno sempre avuto alle loro spalle il fior fiore del supporto scientifico, malamente utilizzato da ideologi, attivisti e policy makers che in genere ascoltano solo per i primi 30 secondi, quando cioè non hai avuto il tempo di far loro sapere che hai qualche dubbio.
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