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Tag: Eventi estremi

Clima freddo? Prepararsi agli eventi estremi.

Saremo anche globalizzati, sarà anche giusto sapere come vanno le cose anche ai nostri antipodi, ma se permettete forse ci interessa e dovrebbe interessare un po’ di più cosa succede alle porte di casa. Dal punto di vista meteorologico, perché se si parla di eventi estremi si deve quasi sempre far riferimento all’ambito meteorologico e non climatico, la ‘porta’ di casa nostra è la Porta di Carcassonne, il valico dal quale si tuffano nel Mediterraneo le perturbazioni che arrivano da nord-ovest, cioè la grande maggioranza dei sistemi perturbati che interessano il nostro territorio.

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Unisci i puntini

Importa a qualcuno cosa dice la scienza? E’ questo l’interrogativo che si pone Roger Pielke jr in uno dei suoi ultimi post. A ispirarne la scrittura, un articolo uscito recentemente sul New York Times.

Argomento, l’ennesimo sondaggio d’opinione sul global warming. Ma con quesiti nuovi, essenzialmente volti a ‘saggiare’ la convinzione del pubblico sul collegamento tra l’occorrenza di eventi estremi e le recenti dinamiche del clima. E così, malgrado il consenso del pubblico stia calando – una consapevolezza per ovvie e giustificabili ragioni per lo più disinformata – sale quello dello stesso pubblico circa il fatto che il tempo stia diventando sempre più pazzo perché è impazzito il clima. Lo definiscono “erratic”, la cui traduzione più idonea potrebbe essere “bizzarro”.

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Stampa e divulgazione scientifica, non sempre ha torto la prima

Una nostra nota detrattrice tempo fa le chiamò notizie di seconda mano, io lo chiamo invece far circolare le informazioni che altrimenti sarebbero ignorate. Come questa, la cui fonte è per noi quasi abituale, il blog di Roger Pielke jr.

Come molti sanno, quando alla fine del 2007 si è posato il polverone alzato dalla pubblicazione dell’ultimo report IPCC, la blogosfera climatica si è messa al lavoro e ha scovato parecchie magagne. Impiego di letteratura grigia o di opinioni ideologiche, omissioni di pareri scientifici non allineati, esagerazioni, deroga alle procedure etc etc. Insomma, non proprio un lavoro da panel delle Nazioni Unite (o forse sì, dipende dai punti di vista). Un lavoro però talmente corposo che forse non si finirà mai di analizzarlo a fondo.

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E il Clima che dice? Boh!

Il riscaldamento globale sta causando un’estremizzazione del clima.

Vero? Falso? “Boh!” dice una voce in mezzo alla sala. In mezzo? Anzi no, è una voce che viene dal palco.

Ma come, il palco è stato occupato da negazionisti?

No. Il palco è sempre occupato dall’IPCC. Solo che questa volta, un suo rapporto ha detto (in maniera molto convoluta) una verità scientifica molto scomoda: che dopo quattro decenni di climatologia a tutto spiano, non possiamo ancora rispondere a una semplice domanda:

E’ vero che il Clima sta diventando più estremo?

E se non possiamo rispondere, cosa possiamo dedurne se non che tutti coloro che si sono riempiti la bocca, la carta stampata e i blog riguardo un clima sempre più estremo e magari per cause antropogeniche, non hanno evidentemente alcuna idea né di quale sia lo stato-dell’-arte della climatologia, né di come funzioni la scienza?

Ed ecco allora un estratto, e poi, per chi volesse, il testo completo del rapporto SREX:

[success]

FAQ 3.1 È vero che il Clima sta diventando più estremo? […] Nessuno degli strumenti [qui menzionati] è stato ancora sufficientemente sviluppato per consentirci di rispondere confidentemente alla domanda qui posta.

[/success]

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SREX IPCC: arriva la versione integrale – Aggiornamento

Oggi, 28 marzo 2012, sarà resa disponibile per il download e quindi ufficialmente pubblicata, la versione integrale del report IPCC sugli eventi estremi .- SREX.

Sulle pagine di CM ne abbiamo parlato qui, ma si trattava del solo Summary for Policy Makers. Benché questo sia di fatto il documento che tutti leggono, ritengo sia doveroso divulgare soprattutto il report vero e proprio.

Il media advisory dell’IPCC, diffuso dal focal point per l’Italia, lo trovate qui, mentre il documento è sulla home page dell’IPCC. Buona lettura.

Aggiornamento

Non resisto, il post di Roger Pielke jr è troppo bello e troppo vero e la sua idea è geniale. Ha infatti lanciato un’iniziativa, la creazione di un pulsante di risposta rapida “Handy Bullshit Button on Disasters and Climate Change“. Mi perdonerete la traduzione frettolosa spero. I termini tecnici della nomenclatura IPCC non li ho tradotti per non alterarne il significato specifico.

A Handy Bullshit Button on Disasters and Climate Change – di Roger Pielke jr

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Tutte le strade portano a Rio

E’ appena di ieri l’altro il nostro commento al comunicato stampa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale circa l’imminente pubblicazione del report decadale sullo stato del clima. Il cambiamento climatico starebbe accelerando, specie con riferimento agli eventi estremi. Fa eco a questo annuncio un lavoro di fresca stampa su Nature Climate Change a firma di alcuni ricercatori del PIK, il cui commento è apparso sempre ieri su Science Daily. Anche questo lavoro sembra in qualche modo preparatorio del summit Rio+20 che si terrà nel prossimo giugno.

A decade of weather extremes

[error]

Abstract

Il numero verosimilmente elevato di recenti eventi meteorologici estremi ha innescato molta discussioni, sia interne che esterne alla comunità scientifica, circa la possibilità che essi siano collegati al riscaldamento globale. In questa sede si procede ad una revisione delle prove e si argomenta che per alcuni tipi di eventi estremi – soprattutto ondate di calore ma anche altro genere di eventi – sono ora disponibili delle forti evidenze che collegano eventi specifici o un aumento del loro numero all’influenza umana sul clima. Per altri tipi di eventi, come le tempeste, le evidenze disponibili sono meno certe, ma basandosi sui trend osservati e su concetti di fisica di base è tuttavia plausibile attenderne un aumento.

[/error]

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Maltempo, eventi estremi, ricerca e divulgazione.

Prima di cominciare questo post vorrei che leggeste con attenzione le frasi che seguono. Vengono dal Sunnary for Policy Makers dello Special Report dell’IPCC sull’esposizione al rischio da eventi estremi (SREX – SPM).

Si prende atto:

[info]

Le incertezze nelle serie storiche dei cicloni tropicali, l’incompleta comprensione dei meccanismi fisici che collegano i parametri dei cicloni al cambiamento climatico e l’ampiezza della variabilità dei cicloni tropicali genera soltanto un basso livello di confidenza per l’attribuzione di cambiamenti misurabili dell’attività dei cicloni tropicali all’influenza antropogenica. L’attribuzione di un singolo evento estremo al cambiamento climatico è un’azzardo.

[/info]

Poi quasi con rammarico si chiarisce:

[info]

C’è un basso livello di confidenza nell’osservazione di ogni genere di aumento di lungo periodo (40 anni o più) nell’attività dei Cicloni Tropicali (intensità, frequenza, durata), dopo aver tenuto conto dei cambiamenti intervenuti nella capacità di osservazione. E’ probabile che ci sia stato uno spostamento verso nord delle rotte principali delle tempeste extratropicali. C’è un basso livello di confidenza nei trend osservati dei fenomeni a ridotta scala spaziale come i tornado e la grandine a causa della disomogeneità dei dati e dell’inadeguatezza dei sistemi di monitoraggio.

[/info]

E infine si prevede:

[info]
E’ probabile che a scala globale la frequenza dei cicloni tropicali possa diminuire o restare essenzialmente invariata.
[/info]

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Mirror posting: Clamoroso: è inverno e fa freddo

Estate: “sempre eccezionale”. Inverno:”sempre eccezionale (vedi estate)”. Non vi preoccupate, non state leggendo le previsioni climatiche per fine secolo, si tratta di due voci del “Dizionario dei luoghi comuni” di Gustave Flaubert (1784-1880), un’enciclopedia del “pensiero banale” redatta con ironia pungente osservando la realtà del XIX secolo.
Leggendo i quotidiani e seguendo i servizi televisivi di questi anni la situazione non sembra cambiata di molto: fa notizia il caldo ad agosto e l’arrivo del freddo in inverno, di volta in volta l’esperto di turno ci spiega che siamo davanti ad un evento eccezionale che però si è già verificato 5 o 10 o 30 o 100 anni fa. Nonostante che i fenomeni meteorologici “locali” non possano dirci nulla su cosa sta accadendo a livello globale, ci stanno abituando che essi, come le favole di una volta, hanno una morale per insegnarci che ormai l’uomo ha stravolto il clima globale e sta distruggendo Gaia.
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Dacci oggi la nostra ANS(i)A quotidiana, specie se finta.

Quelle vere non mancano, ne abbiamo di scorta, passate e recenti. E se ne aggiungono sempre di nuove. Che bisogno c’è di aggiungerne altre? Eccone un paio fresche fresche:

Nature Climate Change (e a seguire l’ANSA)

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Giochiamo d’anticipo

La premessa la prendiamo dall’ultimo report IPCC sugli eventi estremi:
[framed_box]
There is medium confidence that there will be a reduction in the number of extra-tropical cyclones averaged over each hemisphere. While there is low confidence in the detailed geographical projections of extra-tropical cyclone activity, there is medium confidence in a projected poleward shift of extra-tropical storm tracks. There is low confidence in projections of small spatial-scale phenomena such as tornadoes and hail because competing physical processes may affect future trends and because current climate models do not simulate such phenomena. [3.3.2, 3.3.3, 3.4.5]

Si riscontra medium confidence che ci sarà una diminuzione nel numero medio dei cicloni extra-tropicali in entrambi gli emisferi. Mentre c’è low confidence nelle proiezioni geografiche dettagliate dell’attività dei cicloni tropicali, c’è medium confidence nella previsione di uno spostamento verso nord delle traiettorie dei cicloni extra-tropicali. C’è low confidence nelle proiezioni dei fenomeni a ridotta scala spaziale come i Tornado e la grandine a causa di processi in competizione tra loro che potrebbero avere impatto sui trend e a causa del fatto che gli attuali modelli climatici non simulano questo genere di fenomeni.
[/framed_box]

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Super Tornado? Ci vuole il Supergetto!

La scorsa primavera nelle cronache meteorologiche hanno tenuto banco l’outbreak di Tornado negli Stati Uniti centrali. Un anno prima, invece, era stata la volta delle alluvioni, per le quali ebbe un ruolo importante anche il disgelo della grande quantità di neve caduta nei mesi invernali.

Inutile dire che anche allora, come accade ormai più o meno regolarmente, l’indiziato numero uno per l’intensità degli eventi registrati è stato il cambiamento climatico. Oggi, per la precisione ieri e oggi, al meeting dell’American Geophysical Union, due meteorologi americani hanno presentato un poster con il quale attribuiscono l’intensità di quegli eventi alla sovrapposizione del getto polare e di quello sub-tropicale. Tecnicamente questo evento si definisce ‘merging’.

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Resistere, resistere, resistere…

C’era una volta in cui l’attivismo faceva la scienza, e le opinioni per nulla condizionate dei militanti facevano bella mostra di se nei report scientifici. Qualche esempio, tra l’altro recente, in questi post di CM:

Ora che la scienza sembra aver faticosamente ripreso il suo corso e nell’SPM dello Special Report sugli eventi estremi leggiamo che ci sono molti più dubbi che certezze e che proprio non c’è verso di collegare gli eventi tipicamente meteorologici alle dinamiche del clima, ancor di più ad un presunto clima che cambia per cause antropiche, l’attivismo se ne frega e continua imperterrito per la sua strada.

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Come volevasi dimostrare

Un report per tutte le stagioni quello appena pubblicato dall’IPCC. Nel senso che si affronta a 360° il tema degli eventi estremi, dal caldo al freddo, dalla pioggia alla siccità? Sì, ma anche nel senso che vi si può leggere tutto e il contrario di tutto.

Ieri l’Unità titolava così il suo commento: “La strage del clima impazzito“. Nel testo la sconvolgente notizia che il 95% delle perdite di vite umane avviene nei paesi poveri, mentre la maggior parte delle perdite di beni materiali – cresciuta fino a 200 mld di dollari negli ultimi trenta anni – è a carico dei paesi economicamente e socialmente più sviluppati. Leggiamo anche che tanto le vittime, quanto i danni, sarebbero causati dai cambiamenti climatici.

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IPCC e Nature: Titoli che passione!

Definizione di “weird”:

  1. Di, riferito a, o che suggerisce qualcosa di preternaturale o sovrannaturale;
  2. Di un particolarmente strano o inusuale personaggio; strano;
  3. Arcaico, di, o riferito al fato o alle Parche.

Così titola Nature il suo commento a caldo allo Special Report IPCC (SPM SREX) sugli eventi estremi uscito nella sola forma di Summary for Policy Makers venerdì scorso:

[blockquote]Climate panel says prepare for weird weather

Despite uncertainties, the IPCC warns that climate change will bring more extreme weather.[/blockquote]

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Lettura per il fine settimana: IPCC Special Report

Come annunciato è stato pubblicato oggi il materiale realtivo allo Special Report on Managing the Risks of Extreme Events and Disasters to Advance Climate Change…

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