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Tag: Emissioni

No Aviation Without Taxation!

Brian Simpson, presidente del Transport Committee del Parlamento Europeo lo ha detto chiaramente (qui e qui): «Nella UE i governi hanno un bisogno disperato di denaro. Non lo ammetteranno, diranno che tutto serve per difendere l’ambiente, lo stesso che dicono a proposito dell’Air Passenger Duty (APD). Ma non illudiamoci, sia l’European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS) che l’APD sono nuove fonti di ricavi e non servono alla protezione ambientale».

Vijay Poonoosamy, chair dell’ Industry Affairs Committee of IATA and vice president international and public affairs of Etihad Airways non è stato meno duro sull’argomento: “Tutto questo perché il trasporto aereo è un potentissimo catalizzatore dell’economia. Mentre spesso i governi utilizzano pretesti ambientalisti per tassare i vettori, limitando così le proprie economie e la propria capacità di investire in tecnologie ed energie sostenibili. E in questi tempi così difficili non si dovrebbero tagliare le ali a un’industria che fa decollare il Pil». Cosa che ad esempio stanno facendo Gran Bretagna, Germania e Austria con l’APD, che costa ai vettori miliardi di euro l’anno, per finire con il costosissimo ETS europeo, “pensato – continua Poonoosamy – per dare nuovi introiti ai governi in crisi finanziaria”.

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Prevedere è difficile, soprattutto il futuro

Un aforisma intramontabile quello che da il titolo a questo post. Una frase con la quale, l’ho detto e lo ripeto, non mi sono mai sentito molto a mio agio. Un disagio che viene dalla certezza che ogni previsione deve essere soggetta a verifiche, altrimenti è inservibile.

C’è una sola categoria di previsioni che sfuggono alla verifica, quelle climatiche. Sono le più pregiate, perché permettono di dire tutto e il contrario di tutto, basta proiettarsi in una adeguatamente lunga scala temporale per essere, in quanto esperti, depositari di una verità che nessuno tra i vivi che ascoltano il vaticinio potrà mai confutare.

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L’economia va giù, le emissioni invece no

Se domani vi sveglierete e guadagnerete di più (ok, è solo un esempio…) ci saranno dei beni che non acquisterete più (la vostra domanda di quel bene diminuisce), ma ci saranno anche dei beni che finalmente potrete acquistare o acquisterete in quantità superiore (la vostra domanda di quel bene aumenta). In economia si distinguono varie tipologie di bene, nella fattispecie stiamo parlando di beni normali e di beni inferiori.

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Un clima meno sensibile, un paper un po’ più chiaro, una ostilità oscura.

Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato un post circa la pubblicazione di un nuovo articolo scientifico in cui si abbassa in modo consistente la stima della sensibilità climatica, fattore cruciale nella discussione sul peso dell’impatto antropico sulle dinamiche del clima. Qui il nostro post.

Gironzolando per il clima-web, ieri ho trovato una intervista a una delle firme dell’articolo, Natan Urban. E’ una lettura interessante, perché fornisce un chiaro approfondimento dell’argomento e anche del materiale utile alla comprensione del loro lavoro.

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A.A.A. offresi quote emissione. Sconto 70% a causa previsione errata.

Esiste in Europa, dall’entrata in vigore del “Protocollo di Kyoto”, un mercato dei “carbon credit”. Per dirla molto grossolanamente in borsa si scambiano le quote di emissione come se fossero un nuovo prodotto, una nuova “commodity”, una nuova “materia prima” di cui tutti molto probabilmente un giorno avranno bisogno. La speranza degli ecologisti (esempio: “Protocollo di Kyoto, il Wwf si schiera con il commercio di emissioni”) e della finanza “verde” sembra sia che tale borsa divenga mondiale: visto che ogni azione umana  comporterà un consumo di energia e quindi un’emissione, questa dovrà essere bilanciata da “un’azione” acquistata/scambiata in borsa (da dei crediti). Un nuovo mercato enorme. A molti è stato fatto credere che la finanza era in grado di poter contribuire in modo essenziale al problema dei cambiamenti climatici, ci hanno persuaso che le banche/fondi, prima dello sviluppo tecnologico, erano in grado di aiutare la salute del pianeta.

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