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Climatemonitor Posts

Siamo diventati multimediali

La tecnologia web evolve di giorno in giorno, sembra banale dirlo, ma in epoca di Web 2.0 è bene tenerlo a mente. Fino a pochi anni fa, infatti, lo scibile umano risiedeva sulle Enciclopedie. Con l’avvento del computer e la digitalizzazione dei dati, abbiamo avuto una opportunità fondamentale per il genere umano: l’archiviazione di massa, ubiquitaria.

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Sudden warmings, il Sole al comando?

Dove e come nasce uno Stratwarming? Quali sono le dinamiche endogene o esogene al sistema che lo originano e forse ne condizionano l’evoluzione? Le onde planetarie in troposfera, la fase dei venti stratosferici o ancora più in alto l’attività solare? In questo articolo abbiamo provato a mettere in correlazione le macchie solari con gli Stratospheric Sudden Warmings ed i risultati sembrano piuttosto interessanti.

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CO2 e clima, un futuro tiepido

Abbiamo veramente la quantità di risorse fossili da bruciare per produrre tutta l’anidride carbonica che dovrebbe portare il sistema clima al collasso? Il Prof. David Rutledge si pone questo interrogativo e dà delle risposte che potrebbero modificare non poco gli scenari delle simulazioni climatiche. Un argomento “scottante” che rischia di passare inosservato, quando piuttosto sarebbe meglio approfondirlo in vista delle scelte politiche che ci attendono.

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Analizziamo la CO2

Oggi andremo ad analizzare con R una serie di dati molto importante, ovvero la concentrazione di CO2 in atmosfera. In particolare prenderemo in esame i dati registrati presso il sito di Mauna Loa, negli Stati Uniti. L’analisi che effettueremo oggi sarà un po’ più complessa rispetto alle precedenti, ma procedendo insieme e con calma, alla fine di questo articolo avremo appreso gli strumenti di base per l’analisi di una serie storica.

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Tecnocrazia

“Il clima è vicino al punto di non ritorno. I cambiamenti cominciano a palesarsi e c’è spazio per altri cambiamenti esplosivi, effetti irreversibili, se non agiremo per ridurre rapidamente le emissioni dei combustibili fossili nei prossimi decenni. Alla fusione dei ghiacci artici, corrisponde un oceano più scuro che assorbe più energia solare, accelerando ulteriormente la fusione. Con lo sciogliersi della tundra, viene rilasciato metano, un potente gas serra, causano ancora più riscaldamento globale. Mano a mano che le specie (naturali, ndr) a causa dello spostamento delle zone climatiche, gli ecosistemi possono collassare, distruggendo altre specie”.

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