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Tag: Serie storiche

Bias e Tulipani

LA settimana scorsa abbiamo pubblicato un breve commento ad un articolo uscito nel numero di gennaio di Weather:

Cleaner air brings better views,more sunshine and warmer summer days in the Netherlands – Weather. Gennaio 2012. Vol 67 No 1

Qualche giorno prima sul blog di Judith Curry è uscito un post con il titolo “The Bias of Science”. Il primo periodo del post viene da un articolo di Dan Sarewitz uscito su Nature:

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Delle crepe allarmanti stanno iniziando a penetrre profondamente nell’edificio della scienza. Esse minacciano lo stato della scienza e la sua utilità per la società. E non possono essere attribuite ai soliti sospetti – finanziamenti inadeguati, comportamento scorretto, interferenzea politica e pubblico impreparato. La loro causa è il bias, e la minacciano che rappresentano va dritta al cuore della ricerca.

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Spaghetti galeotti

Ci sono alcune storie che assurgono molto velocemente agli onori della cronaca, altre che ci mettono un po’. Generalmente per quelle del secondo tipo, l’attesa dipende dalla pazienza che i cronisti hanno nel lasciarle sedimentare, nel lasciare che i fatti siano chiariti e che sia uscito tutto quello che deve uscire sull’argomento in questione.

Spesso però si tratta di storie di cui si è già sentito parlare in un modo o nell’altro, argomenti magari sfiorati ma mai debitamente approfonditi. Con riferimento a quello di cui parliamo oggi pare che lo strato di sedimenti sia ormai stabile e si possa fare un’analisi quasi definitiva.

Parliamo di serie storiche di dati di prossimità, di ricostruzioni della temperatura, di climategate, di richieste di informazioni evase solo sotto la minaccia di imminenti decisioni giuridiche sfavorevoli, insomma, parliamo del sottobosco – trattandosi di dati essenzialmente dendrocronologici è decisamente il caso di dirlo – dell’accesa discussione scientifica ma non solo sviluppatasi negli ultimi anni.

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Il clima è fatto a scale

Dal blog di Jo Nova, l’accento va su un paper di Ross McKitrick pubblicato poco meno di un anno fa. Alcuni tra i nostri lettori/autori saranno probabilmente interessati all’argomento.

Multivariate trend comparisons  between autocorrelated climate series with general trend regressors

Già parecchie volte in passato abbiamo parlato di come l’aumento della temperatura media del Pianeta sia avvenuto a balzi molto più che seguendo un trend lineare. Il più alto di questi salti è senz’altro quello della seconda metà degli anni ’70, quando in coincidenza con una serie di cambiamenti di indici climatici è avvenuto un significativo shift verso l’alto delle temperature.

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Febbraio 2012: Climate4you aggiorna i suoi dati

I lettori più affezionati avranno notato che ci siamo avvalsi molte volte dei grafici pubblicati su www.climate4you.com per rappresentare le serie storiche ora di questo ora di quel parametro climatico.

Pagine web curate da Ole Humlum, 85 pubblicazioni scientifiche all’attivo, con l’obbiettivo di fornire ai visitatori gli strumenti per far funzionare il proprio senso critico. Vi consiglio caldamente di leggere la pagina ‘about’ del sito.

Perché questo post? Perché tutti i grafici e quindi tutte le serie sono appena state aggiornate con i dati dello scorso febbraio. Tutto riassunto in un documento diffuso sulla newsletter del sito oppure consultabile direttamente serie per serie.

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I dati NOAA aggiornati a febbraio 2012

Le anomalie di temperatura media mondiale scaricabili dal server ftp della NOAA sono state aggiornate con i dati relativi al mese di febbraio 2012. Ho descritto l’aggiornamento di gennaio 2012 in questo post su CM.

La mia speranza era quella di utilizzare le pagine di CM per poter affermare che le variazioni di anomalie da un mese all’altro erano frutto di aggiustamenti dovuti alla revisione del dataset e che i dati si andavano stabilizzando verso una forma qualsiasi di equilibrio. Le differenze di anomalia tra novembre 2011 e febbraio 2012 soddisfano parzialmente questa speranza: i dati più recenti (da circa il 1930 in poi) mostrano una stabilizzazione mentre i precedenti presentano una dispersione grande abbastanza da toccare e superare il centesimo di grado.

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Anno 2011: nono estratto sulla ruota della NASA, dodicesimo sulla ruota giapponese.

ANSA: Secondo gli scienziati della NASA, la temperatura superficiale media nel 2011 è stata la NONA più calda dal 1880. La temperatura media di tutto il mondo nel 2011 è stata di 0,51°C più calda della metà del XX secolo.

NOAA: Secondo gli scienziati della NOAA, la temperatura superficiale media nel 2011 è stata l’UNDICESIMA più calda dal 1880. La temperatura media di tutto il mondo nel 2011 è stata di 0,51°C più calda della metà del XX secolo. Gli anni più caldi sono stati il 2010 e 2005 con l’anomalia di 0.64°C (1.15°F).

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Una rappresentazione dei dati climatici

Franco Zavatti legge CM. Questo è l’unico suo difetto di cui sono a conoscenza. Laureato in Astronomia, già ricercatore universitario al Dipartimento di Astronomia Università di Bologna. Si è occupato di stelle variabili, struttura dei nuclei galattici, deconvoluzione di immagini, didattica dell’astronomia. Ha insegnato all’Università di Bologna, dal 1992 al 2010 Esperimentazioni di Fisica per Astronomia; dal 1996 al 2000 Calcolo delle Probabilità e Statistica per Scienze dell’informazione (Cesena). Dal 2001 a tutt’ora: Libera Università di Bolzano, Facoltà di Scienze della Formazione.

Dopo la nostra discussione circa il progressivo ‘riscaldamento’ delle serie storiche della NOAA, ha tirato giù un po’ di dati e li ha visualizzati. Una rappresentazione interessante.

Buona lettura.

gg

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Global warming: era più freddo prima o è più caldo adesso?

C3 Headlines è un sito di scettici climatici. Ma non solo, è anche un sito dove troppo spesso i pur giusti argomenti che sostengono lo scetticismo sono confusi con dissertazioni di carattere smaccatamente politico e ideologico. Per questa ragione è molto raro che si possa leggere sulle nostre pagine di argomenti tirati fuori e/o approfonditi da quel sito.

Quanto vi racconterò brevemente non fa eccezione, ma l’argomento è forse troppo importante per essere trascurato. Sulle nostre pagine abbiamo spesso affrontato il tema della precisione della misura, della cura del dato, dell’approssimazione inevitabile delle misure strumentali e della conseguente inutilità di compilare classifiche annuali in termini di freddo o caldo sulla base di differenze dell’ordine di centesimi, quando non millesimi di grado.

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