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Tag: RInnovabili

Il Paese dei balocchi, dei farlocchi, e dei (chiusi) cento occhi.

Appena ieri abbiamo pubblicato un post linkando alcuni articoli che affrontano in modo a dir poco critico il tema dello sviluppo della filiera delle risorse rinnovabili nel nostro Paese.

Un tema assai scottante, non solo perché tocca il più importante dei settori strategici, ma anche perché, piaccia o no, sia avvenuto con merito o no, il business del vento, del sole di poco altro ancora, e’ ormai una fetta importante dell’economia nazionale, con tutto quello che questo comporta anche in termini occupazionali. Con prospettive, come abbiamo letto, tutt’altro che rosee.

Poteva quindi questo settore sfuggire all’endemica attitudine italica di farsi del male da soli anche in termini di cura del territorio e relativa gestione ‘sportiva’ ove non addirittura malversata della cosa pubblica?

Naturalmente no. A lanciare il segnale, per la verità già sentito, sono stati sempre ieri Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sulle pagine del Corriere della Sera.

Quelle pale eoliche come grattacieli davanti alla piccola Pompei dei Sanniti (il link e’ della rassegna stampa ENEA).

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Dalla CECA alla Comunità Europea del pannello solare e delle banche

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“Cinquantatre settimane di sciopero, nel 1984, in Inghilterra. da una parte il sindacato dei minatori guidato da Arthur “King Arthur” Scargill, dall’ altra il nuovo governo conservatore di Margheret Thatcher, deciso a farla finita con l’ estrazione del carbone, ultimo retaggio della rivoluzione industriale, e proiettato verso una politica ultraliberista di demolizione dello stato sociale”.

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Così si descriveva quasi 30 anni fa la decisione della chiusura delle miniere di carbone da parte della “Lady di ferro”, per ricordare il clima si può rivedere il brano finale del film “Grazie, signora Thatcher” in cui i minatori del carbone si lamentavano del fatto che se fossero stati foche o balene la popolazione si sarebbe indignata, invece si trattava solo di comunissimi e normalissimi “esseri umani” (youtube qui).

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Da Leggere: L’Incredibile Pasticcio Creato dall’Energia Solare in Italia

Da questo blog con la traduzione di Maurizio Morabito.
Buona lettura.

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Ecco una delle analisi più complete dell’impatto dell’energia solare su una popolazione, la sua economia e le sue infrastrutture di rete. Dimostra la follia che c’è dietro l’adozione delle energie rinnovabili. Viene inoltre illustrato come gli incentivi per la creazione di queste cose abbiano un costo enorme. La spinta al successo per l’industria del fotovoltaico va a scapito di ogni aspetto della società. Il dettaglio presente in questo articolo non mi consente di ricapitolare. Non mi aspetto che alcuno a sinistra capisca ciò che l’autore sta enunciando. Parla semplicemente di concetti troppo alieni agli eco-folli. Certi pensieri sono al di là della loro capacità di capire.

Ma, per il resto di noi, ecco alcuni punti salienti di questo articolo…….. E vale la pena di leggerlo.

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Mirror posting da Chicago Blogs: Pannello giallo la trionferà

Questo post è uscito in originale su Chicago Blog a firma di Carlo Stagnaro.

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Non contenti dei generosi sussidi ricevuti finora, i produttori europei di pannelli fotovoltaici puntano tutto riesumando dalla storia del pensiero economico il cadavere più putrefatto: quello del protezionismo.

Un informato articolo di Quotidiano energia parla di una sorta di “partito anticinese” che si starebbe organizzando in Europa. Un gruppo di aziende produttrici di pannelli, guidate dalla tedesca SolarWorld, starebbe promuovendo una petizione alla Commissione europea per ottenere l’introduzione di tariffe “antidumping”, sulla scia dell’analogo provvedimento adottato da Barack Obama negli Stati Uniti (che hanno aumentato i dazi dal 5 per cento a una quota variabile tra il 31,2 e il 250 per cento).

La Commissione, come sempre, non ha una posizione e preferisce, lasciando trapelare voci semiufficiali, dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Secondo Qe,

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“Difenderemo la produzione europea da distorsioni come i sussidi o il dumping”, ha garantito il portavoce della Commissione Ue al Commercio, John Clancy, mentre una bozza della comunicazione sulle fonti rinnovabili che Bruxelles presenterà prossimamente, resa nota da “EurActiv”, afferma che “dati i benefici derivanti dall’espansione del commercio globale, è importante che le misure che possono frenare il commercio siano evitate”.

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Energia: La beffa della tariffa bioraria

Carte fedeltà dei carburanti, dei supermercati, campagne promozionali. Il boom delle offerte per risparmiare che in realtà sono solo incentivi al consumo, fattore ultimamente alquanto depresso. Personalmente devo ammettere di essere un disastro in questo campo.

Però con l’energia elettrica mi ci sono messo d’impegno. Si vuole e si deve cambiare l’attitudine al consumo ti dicono. Dobbiamo imparare a impiegare l’energia con consapevolezza, dobbiamo essere più efficienti e risparmiosi. Pronti. Lucchetti agli elettrodomestici di giorno, lampade a basso consumo (e alto mercurio), banditi i dispositivi di raffreddamento/riscaldamento elettrici.

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Numbers

Ieri ho fatto una scoperta interessante, cui – e qui rivelo una buona dose di ignoranza – ne sono seguite altre che alcuni troveranno sconcertanti altri forse riusciranno a stento a trattenere uno sbadiglio. Forse perché si tratta di cose note.

La prima scoperta è un blog nuovo. Lo cura Tom Fuller, già noto agli ambienti meteo-climatici per aver fornito parecchi contributi sulle interfaccia tra le problematiche climatiche e quelle energetiche. Il suo è il punto di vista di un credente nell’AGW. E’ quindi certo che il fattore antropico porterà il sistema alla rovina. Bontà sua, questo potrebbe già frenare non poco l’entusiasmo dei lettori. Il fatto però che ne sappia di energia e lavori nel settore delle rinnovabili (solare fotovoltaico), fa tornare verso l’alto il termometro dell’interesse.

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La passione delle rinnovabili

Ognuno dia al termine passione il significato che più gli aggrada. Stando alle ultime notizie che si leggono in rete però, non è che ci sia molto da scegliere, a casa nostra come nel resto del mondo.

Un paio di giorni fa Der Spiegel ha pubblicato un articolo in cui si legge la cronaca delle difficoltà che sta incontrando la realizzazione dei parchi eolici nel Mare del Nord, progetto caro all’attuale leadership tedesca e strategia ineludibile in conseguenza delle decisioni post-Fukushima.

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