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Tag: Temperature

Meteorologi rubati all’agricoltura

Una volta si specificava “30°C all’ombra”, a ricordare che la misura della temperatura dell’aria nel campo meteorologico s’intende effettuata in modo standardizzato in tutto il mondo secondo la normativa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Ora invece non è il dato che interessa, serve la notizia che crea angoscia, lo scopo non è informare ma emozionare. Sembra proprio utile a tale intento lo scoop che segue:

Caldo record: 50 gradi al suolo L’asfalto si scioglie a Palestro

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Nature Climate Change: Prima faceva più caldo. Chissa’ il team come la prenderà.

Il team non è la nazionale di calcio spagnola, con la quale sconsiglierei a chiunque di misurarsi per qualche anno ancora. Il team, o meglio il CRUTeam, è quel gruppo di scienziati del clima che fa capo alla Climatic Research Unit della East Anglia University, zoccolo duro del Working Group I dell’IPCC, il panel ONU che ogni tot anni ci dice come siamo messi in fatto di clima.

Dal CRUTeam, anche noto come hockey team, per aver prodotto e sponsorizzato la famosa ricostruzione delle temperature medie degli ultimi mille anni con la classica forma del bastone da hockey, abbiamo saputo che le temperature medie superficiali degli ultimi decenni sarebbero senza precedenti. Ergo, nel trend climatico di medio periodo, ci sarebbe senza dubbio lo zampino dell’uomo.

Ma, guarda cosa ti va a capitare, un gruppo di ricercatori si mette in testa di assemblare una serie di dati di prossimità per la temperatura, fitta e lunga come mai prima era stato fatto. Non solo, pensano anche di mettere in relazione questa serie con la forzante orbitale, uno dei parametri che sappiamo essere tra quelli che nel lungo periodo dettano legge in materia di temperatura.

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Nel 2100 un’Africa con più boschi, più praterie e meno deserti…e tutto per merito della CO2

La letter di Higgins e Scheiter (che d’ora in avanti chiameremo per comodità H&S) pubblicata qualche giorno orsono su Nature

Atmospheric CO2 forces abrupt vegetation shifts locally, but not globally”, Nature, doi:10.1038/nature11238

è ricca di spunti interessanti e che giustificano il commento che su sollecitazione di Guido mi sono deciso a scrivere.

H&S descrivono infatti il comportamento passato e futuro (dal 1850 al 2100) della vegetazione africana utilizzando un modello di simulazione dinamico, l’aDGVM (adaptive Dynamic Global Vegetation Model) fatto girare sia su dati pregressi sia su dati previsti ottenuti applicando il modello climatico GCM ECHAM5 allo scenario emissivo A1B dell’IPCC.

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Minosse: non drammatizziamo… è solo questione di corna

Non stiamo scrivendo dei famosi film “Non drammatizziamo… è solo questione di corna” (Domicile conjugal), un film del 1970 diretto da François Truffaut, oppure “Mazzabubù… Quante corna stanno quaggiù?”, pellicola a episodi del 1971 del regista Mariano Laurenti. Il fatto è che Minosse, l’ultimo fantasioso nome dato al solito anticiclone subtropicale africano che viene a farci visita, più che famoso per essere un personaggio infernale, è forse molto più conosciuto per essere all’origine del dare “del cornuto” a chi viene tradito dal proprio partner.

La storia è abbastanza nota: il re Minosse voleva fare un dono a Poseidone comprando un toro e sacrificandolo per lui. Ma il toro era così bello che Minosse non volle ucciderlo, così Poseidone lo punì, facendo innamorare del toro la moglie di Minosse, Pasifae. Vogliosa di accoppiarsi con lui, Pasifae si fece costruire una sorta di mucca di legno con delle ruote. Possiamo riprendere le parole del terzo capitolo della Biblioteca di Apollodoro, che racconta “che Parsifae s’invaghì della bestia e con la complicità di un architetto fuggito da Atene a causa di un omicidio, un certo Dedalo, si fece costruire una vitella di legno montata su ruote, vuota all’interno e rivestita di pelle bovina. La regina vi s’infilò dentro, e il toro la montò voglioso come se realmente fosse una vacca” (III,4) (dipinto di disegno di Giulio Romano Mantova, Palazzo del Te, sala di Psiche, parete est (qui e qui) o Pasifae e Dedalo con la vacca di legno Pittura murale della Casa dei Vettii – Pompei – I sec. dC). Dal loro legame nacque il Minotauro (Picasso), mezzo uomo e mezzo toro. A questo episodio si fa risalire il fatto che al povero Re Minosse la gente faceva il gesto delle corna in testa (come lo facciamo adesso) simbolo che sua moglie l’aveva tradito con un toro. Minosse incaricò dunque Dedalo di costruire un labirinto in cui nascondere il mostro, la storia continua ma non abbiamo spazio di scendere nei dettagli che potete leggere qui.

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I dati NOAA aggiornati a maggio 2012

Le anomalie di temperatura media mondiale (GHCN-M 3.1.0) scaricabili da qui sono state aggiornate con i dati relativi al mese di maggio 2012. Ho descritto l’aggiornamento precedente (aprile 2012) qui.
Le differenze di temperature (novembre 2011-maggio 2012) si presentano così (pdf).

Fig.1: Differenza tra l’anomalia di novembre 2011 e quella di Maggio 2012.

insieme alla posizione temporale degli eventi caldi (triangoli rossi) e freddi (triangoli blu) riportati negli elenchi a destra.
Si nota un avvicinamento alla linea di zero, in particolare nella parte iniziale del grafico (1880-1920), come si vede nel confronto tra tutti i dataset disponibili (pdf)

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Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua […] Sembra quand’ero all’oratorio, con tanto sole, tanti anni fa. (Azzurro – 1968 )

Ieri [18/6] a Roma alle 14 la colonnina dell’Osservatorio Meteorologico del Collegio Romano, il piu’ antico della capitale, ha registrato 35,4 gradi. ”E’ il record assoluto della seconda decade di giugno dal 1782, quindi degli ultimi 230 anni – spiega Franca Mangianti, gia’ responsabile dell’Osservatorio ed ora presidente dell’Associazione Bernacca -. Il precedente record di questa decade era di 35,2 gradi che si era verificato due volte: il 20 giugno del 1961 ed il 18 giugno del 2002” (Ansa qui).

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Clamoroso: è estate e fa caldo.

“Estate: ‘sempre eccezionale’. Inverno:’sempre eccezionale’ (vedi estate)”. Non vi preoccupate, non state leggendo le previsioni climatiche per fine secolo, si tratta di due voci del “Dizionario dei luoghi comuni” di Gustave Flaubert (1784-1880), un’enciclopedia del “pensiero banale” redatta con ironia pungente osservando la realtà del XIX secolo. La frase che avevo già ricordato in “Clamoroso: è inverno e fa freddo” mi è tornata in mente leggendo su molti quotidiani che a Roma non faceva così caldo da 230 anni.

Alle 14 del 18 giugno, la colonnina dell’Osservatorio meteorologico del Collegio Romano, il più antico della Capitale, ha registrato 35,4 gradi. «È il record assoluto della seconda decade di giugno dal 1782, quindi degli ultimi 230 anni – spiega Franca Mangianti, già responsabile dell’Osservatorio ed ora presidente dell’Associazione Bernacca – Il precedente record di questa decade era di 35,2 gradi e si era verificato due volte: il 20 giugno del 1961 ed il 18 giugno del 2002» (qui). Il 20 giugno “Battuto il picco massimo di lunedì scorso. Mercoledì alle ore 14 è stata la giornata più afosa della seconda decade di giugno”.”La colonnina di mercurio sale anche oggi e batte nuovamente il record di lunedì scorso: con i 36,1 gradi delle 14 quella di oggi si conferma la giornata più calda della seconda decade di giugno dal 1782, quindi degli ultimi 230 anni”. Parola di Franca Mangianti, già responsabile dell’Osservatorio ed ora presidente dell’Associazione Bernacca.”La minima – ha aggiunto – si è attestata sui 22,2 gradi, e l’umidità era del 28% e questo significa che i cittadini hanno percepito una temperatura di circa 40 gradi (qui) .In sintesi, il 18 giugno il record era dovuto a due centesimi di grado maggiori all’analoga misura del 1961 (non sono fornite ulteriori informazioni su possibili incertezze, ad esempio che nel confrontare i due dati si dovrebbe tener nel debito conto che nel 1961 il “termometro a massima” a mercurio aveva quasi sicuramente una sensibilità nella scala graduata di 0.5°C mentre l’accuratezza della strumentazione attuale è 0.2°C).

Non abbiamo spazio per analizzare cosa accadeva in passato, ad esempio qui potete leggere in basso: “27-28/06/1965 37 °C a Roma” (non sappiamo se erano le ore 14 e purtroppo si tratta della terza decade, forse se le stesse temperature si fossero misurate tre giorni dopo oggi si vedrebbe la faccenda in modo diverso) oppure cosa accadeva con misure di 35°C a Roma.

Proviamo ad approfondire la notizia:

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Una verità sconveniente

E’ strano come certi slogan possano realmente ritorcersi contro chi li usa. Il riferimento, il lettori di CM lo sanno, è alla verità sconveniente proclamata a gran voce dai seguaci della catastrofe climatica prossima ventura.

Quella che sta succedendo e soprattutto che succederà, è una assoluta novità per questo Pianeta. Non ha mai fatto tanto caldo, il mare non è mai salito così velocemente, non è mai piovuto così tanto o così poco etc etc. Mai, mai, mai, questo è il mantra.

Come fare a dire mai? Bisogna guardarsi indietro, cercare, scoprire, esporre, documentare. Sotto dunque a cercare dati di prossimità per le temperature, qualcosa che possa farci capire come sono andate le cose in passato e aiutarci a fare il paragone con il presente e già che ci siamo, anche con il futuro.

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Bias e Tulipani

LA settimana scorsa abbiamo pubblicato un breve commento ad un articolo uscito nel numero di gennaio di Weather:

Cleaner air brings better views,more sunshine and warmer summer days in the Netherlands – Weather. Gennaio 2012. Vol 67 No 1

Qualche giorno prima sul blog di Judith Curry è uscito un post con il titolo “The Bias of Science”. Il primo periodo del post viene da un articolo di Dan Sarewitz uscito su Nature:

[info]

Delle crepe allarmanti stanno iniziando a penetrre profondamente nell’edificio della scienza. Esse minacciano lo stato della scienza e la sua utilità per la società. E non possono essere attribuite ai soliti sospetti – finanziamenti inadeguati, comportamento scorretto, interferenzea politica e pubblico impreparato. La loro causa è il bias, e la minacciano che rappresentano va dritta al cuore della ricerca.

[/info]

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I dati NOAA aggiornati ad aprile 2012

Le anomalie di temperatura media mondiale (GHCN-M 3.1.0) scaricabili da qui sono state aggiornate con i dati relativi al mese di aprile 2012. Ho descritto l’aggiornamento precedente (marzo 2012) qui.
Le differenze di temperature (novembre 2011-aprile 2012) si presentano così (pdf)

Fig.1: Differenza tra l'anomalia di novembre 2011 e quella di Aprile 2012. Ricordo che questa differenza corrisponde ad una differenza di temperatura (TNov-TApr) se la temperatura di riferimento è la stessa.

insieme alla posizione temporale degli eventi caldi (triangoli rossi) e freddi (triangoli blu) riportati negli elenchi a destra.
Si nota un avvicinamento alla linea di zero, in particolare nella parte iniziale del grafico (1880-1920), come si vede nel confronto tra tutti i dataset disponibili (pdf)

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Un po’ di temperature

Ieri Meteoweb ha pubblicato una mappa del trend delle temperature medie superficiali globali per i mesi invernali degli ultimi dieci anni. Nel breve articolo che la accompagna è stata messa in risalto la prevalenza diaree soggette a trend negativo rispetto a quelle con tendenza positiva. In sostanza, così a spanne, sembrerebbe che da dieci anni a questa parte i mesi freddi siano diventati un po’ più freddi per una buona parte del Pianeta.

La mappa in questione è qui sotto. Per riprodurla basta andare sul sito del GISS e fare le opportune selezioni nel tool messo a disposizione.

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