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Climatemonitor Posts

Impegno finto soldi veri

[photopress:Le_ferie_di_Al.jpg,full,alignleft] Passi che il riscaldamento globale si è preso le ferie, passi che malgrado gli sforzi dei professionisti della sventura il ghiaccio artico estivo è stato quest’anno più abbondante dell’anno scorso, passi che il sole non ne vuol sapere di tornare a soffiare sulla fornace del global warming, ma il crack finanziario proprio no, non se lo aspettavano. Possibile che chi azzarda previsioni climatiche a cento anni non abbia saputo prevedere il disastro economico con appena un anno di anticipo?

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Falsi amici

La definizione di Wikipedia: “in Italiano ed in altre lingue romanze sono quelle parole della lingua inglese di derivazione latina che hanno evoluto il loro significato in maniera indipendente“. Si presume che chi scrive un articolo su un quotidiano nazionale dovrebbe conoscerne l’esistenza, anzi, ne sono certo, per cui se si traduce ignorando il significato vero della parola vuol dire che si vuol dare un messaggio differente. Quale messaggio? Il solito: siamo all’ennesima evidenza del cataclisma climatico.

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Il potere delle parole

E’ una questione di lingua evidentemente, altrimenti non saprei che interpretazione dare a quanto sto per raccontarvi. Le notizie sul clima si sa, abbondano, ma è certamente più facile trovarle in lingua inglese e quindi non sempre si riesce a dare la corretta interpretazione. Questa volta ci dà una mano il Corriere della Sera, lanciando l’ennesimo monito sulla riduzione dei ghiacci artici.

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Snowball Earth

Image courtesy of NOAA

Con questo articolo inizia una serie di scambi, speriamo proficui, tra due dei siti più importanti del network MTG Climate: Climate Monitor e Climate – simulazioni e modelli climatici, appunto. Gli argomenti non necessariamente seguiranno il flusso di informazioni di CM, ma in fondo è giusto che sia così, visto che l’obiettivo è quello di arricchire di argomenti il sito. In questi anni, quando sembra che l’attenzione di tutti gli scienziati, gli organi di stampa e del grande pubblico sia rivolta all’attuale cambiamento climatico, sono emersi ambiti di ricerca veramente interessanti che mettono in luce l’enorme variabilità  del clima terrestre. Una domanda ricorrente è: quanto può cambiare il clima del nostro pianeta?

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L’anello di congiunzione

[photopress:Ike.jpg,full,pp_image] Si potrebbe dire che la molla abbia avuto tutto il tempo di caricarsi. Una lunga fase fredda delle temperature di superficie dell’Oceano Pacifico Tropicale, altrimenti nota come La Niña, ha preparato una stagione degli uragani nell’Oceano Atlantico piuttosto intensa. La transizione ad una modesta fase di riscaldamento (El Niño), è in effetti giunta forse troppo tardi. Alcuni mesi fa abbiamo accennato a questa teleconnessione in questo post, uno dei pochi in cui abbiamo cercato di parlare contemporaneamente del tempo atmosferico e del clima.

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Ancora su Vigo di Cadore

Quanto segue è un breve estratto dell’intervento di Carlo Colarieti Tosti alla conferenza di Vigo di Cadore. A breve speriamo di poter rendere disponibile on line qualcosa di più di un sunto che, tuttavia come scoprirete tra poco, offre spunti decisamente interessanti ed apre, io credo, un dibattito ad ampio spettro. Proprio come è ampia la serie di argomenti che Carlo ha affrontato nella sua trattazione. Buona lettura.

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Il cielo è blu…sopra le nuvole

Poetico ed inequivocabile. Però sopra le nuvole c’è molto altro ancora, forse molto più di quanto sin qui si sia compreso e di quanto si sia cercato di riprodurre. Nelle simulazioni climatiche si tiene conto di molti fattori, ma, con riferimento al forcing radiativo, le dinamiche di alcuni sono rese in modo piuttosto approssimativo, come accade ad esempio per la nuvolosità, mentre altri non sono affatto presi in considerazione.

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Orso polare: “Si salvi chi può!”

Alcune cose fanno talmente ridere che verrebbe da piangere. Ricevendo da Carlo Colarieti Tosti la breve nota che segue, ho riso a crepapelle e poi sono stato lì lì per commuovermi per lo spessore a dir poco inesistente di un certo genere di informazione, come quella che trovate qui. Climate Monitor ha fatto dell’ironia la sua arma migliore sin dal primo giorno, e ci fa molto piacere che anche chi ci segue e spesso lavora con noi faccia altrettanto. L’argomento è serio, non c’è dubbio, ma prima di strapparci i capelli sarebbe meglio approfondire. Curiosamente la notizia della circumnavigabilità del Polo è giunta prima che fossero disponibili i dati sull’estensione dei ghiacci artici. Ora i dati li abbiamo e la faccenda è visibile sotto diverse prospettive. Vi lascio alle parole di Carlo perchè ognuno di voi possa costruire la propria.

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Luglio 2008, andamento termico

El Niño - Image in the Public DomainSiamo ormai quasi a metà agosto e cominciano, finalmente, ad arrivare i primi dati relativi all’andamento termico globale del mese passato. Come sempre, le serie di dati di RSS e UAH sono uscite per prime, rispetto alle serie Giss e HadCRUT: in generale, comunque, si nota un certo ritardo nella pubblicazione dei dati. Tempo fa, fummo accusati di pubblicare gli aggiornamenti sull’andamento termico esclusivamente in concomitanza di anomalie negative: tant’è, ma passiamo alla consueta analisi dei dati. L’anomalia? Non è negativa!

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Siamo tutti pronti

E’ estate, fa abbastanza caldo e dopo un mese di giugno più o meno in media, a luglio le temperature sono in effetti state piuttosto alte. Tra qualche giorno qui su CM troverete l’aggiornamento relativo a questi ultimi due mesi. Però forse sarà troppo tardi, perchè a qualcuno il caldo ha già fatto qualche brutto scherzo. Leggo oggi nell’inserto R2 del quotidiano “la Repubblica“, che il consigliere ambientale del Primo Ministro inglese, l’ex capo dell’IPCC Robert Watson ha lanciato l’ennesimo allarme in tema di riscaldamento globale.

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E’ sorto il sole…

Alba - Image courtesy of Morguefile.com…Ma non scalderà più di tanto, non più di quanto non abbia atto già fatto finora. L’astro cui mi riferisco è invece un altro, non certo una meteora, quanto piuttosto uno dei pianeti del firmamento mediatico nazionale. Gira e rigira, il Sole 24 Ore è entrato nell’orbita della critica costruttiva al fondamentalismo ambientalista, o, se preferite, della catastrofe climatica imminente.

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