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Climatemonitor Posts

Misuriamo l’estate

Il posizionamento delle stazioni di misura è fondamentale per la rappresentatività dei dati. Altrettanto importanti sono la manutenzione e la standardizzazione dei sistemi. Quando le stazioni vengono spostate o cambia la rappresentatività del sito i dati perdono significato. Come risolvere il problema? Dritti alla meta, basta far finta di nulla, specie se si misurano temperature sempre più alte.

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Optimum climatico medievale: tutto da rifare?

Da un punto di vista climatico, il periodo che intercorre tra circa il 900 d.C. e il 1300 d.C. viene definito “optimum”, per via delle temperature più elevate rispetto al periodo precedente ed immediatamente successivo. La letteratura in merito è sterminata, oggi riusciamo a farci un’idea piuttosto precisa dal punto di vista qualitativo leggendo le cronache del tempo.

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Peggio di quanto si pensasse

Chi controlla i dati controlla il passato, chi controlla il passato controlla il clima. Se George Orwell fosse stato un climatologo è probabile che avrebbe detto così. I modelli vengono dalle osservazioni, le osservazioni vengono dai modelli, il clima va verso la catastrofe perchè lo dicono i modelli. Tra poco non avremo più bisogno di avere le osservazioni, basterà guardare i modelli. Il cerchio è finalmente chiuso e siamo tutti più sollevati.

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Un Trend di fondo e delle Oscillazioni regolari

Quanto c’è di naturale e quanto di esterno al sistema nelle dinamiche degli ultimi due secoli di clima? E soprattutto, come funziona il sistema? La domanda del secolo, la cui risposta meriterebbe il premio nobel per la pace. Ah, già fatto, il premio è andato al Al Gore e all’IPCC in condominio. Allora facciamo per la fisica. Non credo che Syun-Ichi Akasofu -un geologo di fama mondiale- abbia tale aspirazione con le sue considerazioni, ma credo comunque che valga la pena di leggerle.

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Goccioline animate

La modellizzzione del clima contiene molte semplificazioni e molte scelte arbitrarie. Le prime sono causa di scarsa attendibilità degli output di questi modelli, le seconde vanno spesso nella direzione dell’accentuazione del riscaldamento, proponendo il forcing antropico come unica spiegazione della tendenza osservata, nonostante le grandi incertezze sulla reale evoluzione del sistema. La soluzione non è, come molti raccomandano, nell’applicazione di un principio di precauzione, ma nel ritorno alla ricerca sperimentale, l’unica in grado di fornire alla disciplina delle simulazioni numeriche delle solide basi sulle quali provare ad esplorare il futuro del clima.

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Maggio 2009, andamento termico

RSS ha da poco pubblicato l’anomalia termica registrata a maggio 2009, a livello della bassa troposfera. L’anomalia registrata è in sensibile calo rispetto a quella del mese precedente, ovvero rispetto ai +0.202°C di aprile. Il mese di maggio ha registrato una anomalia positiva di soli +0.090°C.

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Il clima non è lineare, ma l’editoria lo è?

All’inizio di quest’anno il lavoro di Steig et al. sul riscaldamento del continente antartico ha suscitato grande interesse e non poche critiche. Una di queste è stata sollevata anche da un gruppo di ricercatori italiani che hanno presentato una “Brief Communication Arising” alla redazione di Nature, la rivista che ha ospitato il lavoro di Steig. Le obiezioni, pur giudicate pertinenti, non sono però state pubblicate. Paolo Mezzasalma, uno degli autori, ci spiega com’è andata, ponendosi e ponendovi qualche interrogativo.

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Il falso mito dei lavori verdi

Va di moda. Ormai è tutto verde e ciò che è verde e buono e giusto. Dall’alimentazione allo stile di vita, dall’energia ai posti di lavoro. Viene da chiedersi come mai l’uomo non ci abbia pensato prima, basta apporre i prefissi eco- o green- e il mondo cambia. L’ultima eco-rivoluzione sta avvenendo nel campo dell’occupazione.

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