Stiamo andando giù, molto giù. Dopo venticinque anni e cinque report IPCC, la comunità scientopolitica del clima si rende conto che il linguaggio della comunicazione rivolta ai decisori è troppo difficile. Troppi numeri, troppi riferimenti a complicati aspetti del funzionamento della Natura. per combattere e vincere la guerra contro il clima che cambia e cambia male occorre essere più diretti nel mettere al corrente le classi dirigenti.
Perciò, ottimamente supportato da un articolo uscito su Nature Climate Change, rivista che non a caso è nata per semplificare l’accesso alle pubblicazioni in materia di cambiamenti climatici, gli studiosi chiamati a redigere il prossimo report del Panel si sono interrogati.
Pare infatti che i messaggi lanciati nel Summary for Policy Makers, una specie di bignami del clima che cambia offerti come surroga dei tomi da mille e più pagine che la materia purtroppo richiede, siano ancora troppo difficili e non siano affatto migliorati malgrado gli sforzi per una comunicazione sempre più efficace.
Sicché, hanno deciso. Il titolo non sarà più un acronimo o un tristissimo numero sequenziale, meglio qualcosa di più diretto del genere, aiuto, moriremo tutti, si salvi chi può etc etc.
In alternativa, sarà proposto un ancora più moderno test a risposta multipla:
Il clima cambia a causa delle attività umane?
- Sì
- No, ma domani sì
- Gli scettici sono dei disadattati
- Tutte le precedenti risposte sono esatte.





Eh, sì, duole dirlo, ma siamo arrivati al terrorismo psicologico: dove non arrivo con la persuasione arrivo con l’inganno. In un mondo sempre più lontano dalla scienza (perché è diventata incomprensibile ai più, questo è vero, purtroppo) sarà molto facile impressionare l’opinione pubblica media (che poi è quella che decide le elezioni).
Volete un esempio? Su “Le Scienze” di luglio o agosto, non ricordo bene, una bella new:
http://www.lescienze.it/news/2015/06/08/news/errore_statistico_recente_riduzione_tasso_riscaldamento_globale-2638368/
Ve la sintetizzo: Karl et al., 2015 ha scoperto che lo iato non esiste perchè è frutto di un errore nelle misurazioni e di artifici statistici. Abbiamo visto come Karl et al., 2015, presenta molte problematicità, ma chi si preoccupa di andare a vedere le carte di Karl et al., 2015? Nessuno, ovviamente e quindi passa il messaggio che il riscaldamento globale non si è fermato affatto. I dati della bassa troposfera, gli altri set di dati, tutto quello che volete, ma alla signora Maria che al massimo ascolta il TG o legge qualche rivista generalista, chi glielo spiega, visto che la divulgazione è quello che è?
Semplifica oggi, semplifica domani non si comunica più la scienza, ma l’idea e se arriva un’estate un po’ più calda del solito, la frittata è fatta. Vale, ovviamente, anche l’opposto: se arriva il nevone del 2012 addio riscaldamento globale (sempre per la signora Maria di cui sopra).
p.s. dalle mie parti si chiama analfabetismo scientifico.
Ciao, Donato.
Il problema sollevato, infatti, non è di poco conto, e riguarda, più in generale, la difficile questione della comunicazione della scienza. Ora, a parte la considerazione soggettiva che uno può avere nei confronti dell’IPCC (non è l’unica fonte scientifica) o della scienza del clima, il problema comunque esiste e riguarda tutta la scienza. Purtroppo la nostra società, a mio avviso vergognosamente e anacronisticamente, è ancora troppo scarsamente alfabetizzata dal punto di vista scientifico e questo rappresenta sicuramente un grosso problema; si tende per esempio ancora a considerare cultura di serie A, quella di derivazione umanistica, sostanzialmente a privilegiare Dante rispetto a Darwin, e questo rimane, a mio avviso, uno dei più grandi paradossi del nostro tempo, visto che alla fine è sempre con la scienza che si progredisce e non studiando Omero. Chiediamoci, quanti sanno realmente che cosa sia una cellula staminale e a che cosa possa servire, o un OGM, o che i vaccini rappresentano una delle più grandi rivoluzioni mediche di tutti i tempi e che non causano l’autismo, o che l’omeopatia non esiste, per non parlare di oroscopi, maghi e improbabili diete. E allora molta gente, spesso dovrebbe anche farsi un esame di coscienza e un po’ di autocritica, prima di criticare sempre e comunque la scienza e i suoi metodi, spesso ignorando sostanzialmente che cosa sia veramente e come funzioni, e confondendola spesso con quello che invece scienza non è. A proposito di clima e di questa problematica ho scritto anch’io recentemente qualcosa:
http://meteolive.leonardo.it/news/I-vostri-articoli/10/l-opinione-il-riscaldamento-globale-secondo-tizio-caio-e-sempronio/51367/
Saluto cordialmente
Fabio, abbiamo scritto quasi contemporaneamente e quasi le stesse cose!
)
Sarà telepatia? (visto che analfabetismo deve essere, analfabetismo sia
Ciao, Donato.
Scelgo la quattro sisisi
Approposito di allarmismi
http://notizie.tiscali.it/regioni/lazio/feeds/15/10/13/t_91_2015-10-13_1131354267.html?lazio
Che faccio mi porto il canotto, resto a casa oppure faccio finta di niente come al solito?
Credo che opterò per la terza anche perchè sono già in ufficio