Salta al contenuto

Mese: Maggio 2014

Se l’illustre scienziato prende una sbandata

Questo post è uscito in originale su La nuova Bussola Quotidiana a firma di Francesco Ramella. Assicuratevi di leggere l’aggiornamento in fondo.

Lui è un serio professionista, un po’ attempato. Di più, un professore con un curriculum che non finisce più. “Lei”, una ragazzina, ancora lontana dalla maggiore età e con frequentazioni, dicono in molti, piuttosto discutibili. Eppure, da qualche giorno si sono fidanzati. Prevedibilmente, la notizia ha fatto molto scalpore soprattutto nel giro dello scienziato.

Ma chi sono i protagonisti della relazione? Lui è Lennart Bengtsson. E’ stato tra i fondatori e poi direttore dello  European Centre for Medium-Range Weather Forecasting, il più importante centro meteorologico europeo con sede a Reading in Inghilterra, ha poi guidato il Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo e l’International Space Science Institute di Berna. E’ membro dell’Accademia delle Scienze svedese. Al suo attivo più di duecento pubblicazioni nel campo della meteorologia e del clima ed alcuni tra i più prestigiosi premi. Per farla breve, uno tra i più autorevoli studiosi nel suo settore in Europa e nel mondo.

Facebooktwitterlinkedinmail 7 Comments

Il clima che cambia tra miti e magie

Non conoscevo il mito di Eolo, né posso dire di conoscerlo ora. Così, su due piedi però non mi pare fosse il massimo il nostro amico custode dei venti. Eppure le creature a lui affidate tutto potevano e, specie di questi tempi, tutto possono.

Accade così che con il pianeta che si scalda, anzi, si è scaldato, un inatteso rinforzo dei venti che circondano l’Antartide abbia intrappolato laggiù non solo l’aria fredda, rea di aver mantenuto freddo alla stregua di un condizionatore che funziona al contrario il 6° continente mentre tutti gli altri si scaldavano, ma anche le precipitazioni altrimenti destinate all’Australia, contemporaneamente caduta quindi preda della siccità. Il tutto, naturalmente, per effetto dell’accresciuta concentrazione di anidride carbonica in atmosfera.

Facebooktwitterlinkedinmail 6 Comments

Alluvione, un tempo si dava la colpa alla Luna

Questo post è uscito in originale su La nuova Bussola Quotidiana

Precipitazioni intense e maltempo si sono verificati il 3 maggio in particolar modo nelle Marche. Le strade sono diventate torrenti, alcune case sono state evacuate, i fiumi sono in piena o straripati, il Misa ha mandato Senigallia sott’acqua, purtroppo sono morte due persone. Per una perfida coincidenza storica, esattamente sedici anni fa, tra il 4 ed il 6 maggio 1998, si verificò l’alluvione di Sarno e Quindici (o frana di Sarno), un drammatico evento che causò la morte di 160 persone, 137 nella sola Sarno e 13 nel comune di Quindici.

Per le Marche in fatto di frane come non ricordare uno degli eventi più catastrofici italiani dell’ultimo secolo che si verificò il 13 dicembre 1982: la grande frana di Ancona. Dal 1955 ad oggi nelle Marche ci sono state dieci grandi inondazioni e negli ultimi 200 anni nella regione si sono verificati almeno 24 eventi meteo-climatici maggiori. Ciò è quanto emerge dai dati dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRPI-CNR) che redige annualmente il “Rapporto Periodico sul Rischio posto alla Popolazione italiana da Frane e da Inondazioni“.

Facebooktwitterlinkedinmail 1 Comment

Quando si dice il caso…

Questo post è nato come una comunicazione di servizio. Per un paio di settimane infatti sarò a Reading, la città nel Berkshire, a ovest di Londra, che ospita il Centro Europeo per le Previsioni  Medio Termine (ECMWF, vi consiglio il click, hanno appena rinnovato completamente il loro web).

L’occasione è lieta perché si parla di predicibilità e di previsioni a lungo termine, intese come i noti prodotti dei modelli mensili e stagionali sviluppati proprio qui. Argomenti questi molto cari a tutto il panorama meteorologico, comprese le nostre pagine, che abbiamo popolato spesso proprio con discussioni sul lungo termine, specialmente durante la stagione invernale.

Ciò significa che il lavoro su CM potrebbe subire un certo rallentamento. Non è detto ma è nelle possibilità. Almeno per ora però accade il contrario, perché negli ultimi giorni sono accadute cose piuttosto interessanti, in qualche modo collegate proprio a questa città ed all’ECMWF.

Facebooktwitterlinkedinmail 5 Comments

Un mese di Meteo – Aprile 2014

IL MESE DI APRILE 2014

Mese caratterizzato da una caratteristica variabilità primaverile con piovosità per lo più buona salvo anomalie locali, fra cui spicca l’anomalia positiva sul meridione peninsulare. Temperature prossime alla norma sul centro-sud ed in lieve anomalia positiva al Nord.

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

Il riscaldamento è globale, ma gli emisferi sono due!

Ci sono alcuni aspetti nell’ambito del dibattito sul clima ai quali capita di rado che si presti attenzione. Si tratta per lo più di questioni che mettono in seria difficoltà la natura ‘globale’ del problema che staremmo affrontando, per cui quanti sono impegnati sul fronte del clima che cambia e cambia male capita che se ne occupino solo per eliminare i problemi, piuttosto che per risolverli. Come nel caso di cui ci occupiamo oggi. Attenzione, per chi naviga quotidianamente alla ricerca di novità climatiche non è proprio un piatto appena cotto, perché se ne parla già da un po’, ma vale la pena comunque discuterne.

Si dice, per molti aspetti giustamente, che chi conosce il passato ha buone chance di conoscere il futuro, specialmente se presta attenzione al presente. Quest’ultimo per oggi lo lasciamo stare, non vorrei infierire, perché se dovessimo guardare al presente dovremmo chiudere in un cassetto la querelle del riscaldamento globale e dimenticarcela, né più né meno come il pianeta si è dimenticato di riscaldarsi negli ultimi tre lustri e più. Concentriamoci piuttosto sul prima, solo alla fine di questo post daremo anche un’occhiata al dopo.

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

E finalmente (purtroppo) sono arrivati i tornado

Il tornado è una delle espressioni più violente del tempo atmosferico. Anzi, in valore assoluto e con i dovuti riferimenti spazio-temporali, è la più violenta. Quando passa un tornado, che il nostro territorio conosce per lo più nella versione light delle trombe d’aria, la distruzione che si lascia alle spalle è quasi totale.

C’è un’area degli Stati Uniti centrali che storicamente detiene il record per la formazione di questo genere di eventi. Non a caso quell’area è stata ribattezzata Tornado Halley, cioè il viale dei tornado. E’ però molto più che un viale, essendo una fascia di territorio che attraversa quasi tutti gli stati centrali USA. Un territorio incline alla generazione dei violenti temporali generati da supercelle rotanti, per l’effetto di sottovento generato dalle Montagne rocciose rispetto ai fronti freddi che arrivano da nord-ovest e l’aria calda e umida che sale dal Golfo del Messico. Come molti altri eventi atmosferici, anche i tornado hanno la loro stagione più prolifica, per la Tornado Halley questa copre un periodo di circa tre mesi, da aprile a giugno. Perciò, ci siamo.

Facebooktwitterlinkedinmail 1 Comment

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »