Rivolgendomi a tutti coloro che hanno commentato o che semplicemente hanno letto l’outlook e hanno avuto delle perplessità o delle difficoltà interpretative, vorrei proporre delle riflessioni al fine di sgombrare il campo da alcune imprecisioni che si commettono quando si leggono i vari outlook e i prodotti ad esso collegati, quali le mappe di anomalie, così come nel nostro caso.
Le previsioni stagionali sono allo stato dell’arte dei tentativi di prognosi a mesi di distanza che hanno dei grandiosi limiti dovuti principalmente:
- alla scala temporale su cui si lavora;
- alla molteplicità delle variabili in gioco anche a macroscala (di cui molte ancora poco note nella loro dinamica evolutiva);
- alle tecniche usate per il loro trattamento.
Tutto appare ancora abbastanza pionieristico. Queste previsioni, infatti, differiscono in maniera sostanziale dalle tecniche deterministiche usate normalmente in caso di previsione meteorologica. Infatti più che di previsioni stagionali dovremmo parlare di “probabili schemi circolatori stagionali”. Le mappe degli outlook non possono quindi essere interpretate come se fossero prodotti usciti da una qualunque corsa di un qualsiasi modello meteorologico.
Le mappe prodotte per le anomalie stagionali vogliono tentare di fotografare un possibile comportamento prevalente dell’atmosfera in relazione a delle forzanti endogene ed esogene al sistema terra che imprimono, concedetemi il termine, un determinato carattere alla circolazione stessa. Infatti, normalmente, si rappresentano le anomalie di alcune limitate variabili che appunto si prestano meglio a descrivere questi scostamenti. Per questo non è opportuno attribuire alle anomalie disegnate dalle mappe stagionali uno schema fisso valido per l’intero periodo rappresentato.
Il giusto approccio è invece quello di decifrarle attribuendogli il valore di indicazione di uno schema di circolazione che è frutto delle relazioni tra le forzanti conosciute ed esaminate in grado di determinare un probabile impianto circolatorio prevalente o comunque tale da determinarne il peso maggiore.
Un mese di meteo – Ottobre 2013
Pubblicato da Guido Guidi Luigi Mariani il 12 Novembre 2013IL MESE DI OTTOBRE 2013
Andamento circolatorio (**)
La topografia media del livello barico di 850 hPa del mese di ottobre mostra l’Italia cento-settentrionale interessata da un regime circolatorio atlantico sintomo del prevalere di condizioni di variabilità perturbata con rapidi passaggi di depressioni. Il meridione appare invece interessato da un promontorio anticiclonico subtropicale da sudovest con asse (in rosso sulla carta) proteso dalla Tripolitana verso i Balcani. Nel contesto di tale quadro circolatorio medio si sono manifestate una serie di strutture meteorologiche a più bassa persistenza i cui tratti più salienti sono descritti in tabella1.
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