Il 24 agosto scorso, nei pressi di Fiumicino, costa laziale alle porte di Roma, è apparso come per incanto e nel bel mezzo di una rotatoria, un conetto vulcanico che alcuni a primo acchitto hanno identificato come geyser, ma che in realtà era, ed è tuttora, un vulcanetto di fango, piccolino ma interessante. Nella sua fase iniziale, a quanto pare, “sparava” getti di vapori e fango fino a 4-5 metri di altezza, poi dopo qualche giorno la sua attività si è ridimensionata ma si è allargata la sua base, tanto che tutta l’area è stata recintata e transennata, anche perché le emissioni sono ad alta percentuale di anidride carbonica, quindi potenzialmente tossiche per chi ne sta troppo vicino; sono state chiamate anche squadre di geofisici e vulcanologi. I primi risultati e i test hanno certificato l’esistenza di sacche sotterranee da cui fuoriusciva un mix di gas e fango (qui e qui su youtube).
Ma la storia non finisce qui, perché nell’ultimo mese le sorprese sempre in zona sono state altre due, una in particolar modo degna di “menzione cinematografica”: lì per lì a pochi metri di distanza dal vulcanetto di cui sopra, le fuoriuscite di gas e fango sono scaturite da un tombino; probabilmente, la pressione dei gas nel sottosuolo ha aperto nuove vie e ha trovato più facile sfruttare uno scavo artificiale per risalire in superficie. Ma la vera sorpresa, di pochi giorni fa, è stata questa (guardatevi il filmato su youtube trasmesso da Ostia Tv, e ripreso dalla Capitaneria di Porto).
Un mese di meteo – Settembre 2013
Pubblicato da Guido Guidi Luigi Mariani il 10 Ottobre 2013IL MESE DI SETTEMBRE 2013
Andamento circolatorio (**)
La topografia media del livello barico di 850 hPa del mese di settembre consente di individuare come principale centro d’azione responsabile delle condizioni atmosferiche sull’area italiana un promontorio anticiclonico subtropicale da sud (omega block) che si è presentato sia nella terza decade del mese (figure sotto).
Nel contesto di tale quadro circolatorio medio si sono manifestate una serie di strutture meteorologiche a più bassa persistenza fra cui una serie di anticicloni di blocco e tre perturbazioni (tabella 1).
Condividi: