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Mese: Gennaio 2012

A proposito d mele e pere

Ieri abbiamo pubblicato un breve post in tema di rinnovabili, o meglio, sui problemi delle rinnovabili. La bacchettata non si è fatta attendere. “Sono problemi normali nell’evoluzione dei sistemi complessi, questo è il prezzo del progresso”. Come non essere d’accordo?

Semplice, perché normalmente l’informazione su questi temi, che si tratti di media, di divulgazione scientifica o di comunicazione istituzionale è fatta ignorando questi problemi e, ancora peggio, attribuendo alle fonti rinnovabili virtù che non hanno.

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La realtà non è in un software, è nell’aria.

Questa storia la ripendiamo pari pari da WUWT e da World Climate Report. A dire il vero la seguiamo già da quasi tre anni, da quando cioè è stato pubblicato su Nature il lavoro di Steig et al. con cui si ‘ribaltava’ la storia. L’Antartide si scalda, né più né meno come il resto del Pianeta.

Dati scarsi, contraddittori e farraginosi, ma opportunamente riordinati e decifrati. Risultato, una suggestiva copertina della rivista scientifica più accreditata e un tam tam mediatico che ha dato origine ad un mantra che da allora nessuno è stato in grado di scalfire.

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La passione delle rinnovabili

Ognuno dia al termine passione il significato che più gli aggrada. Stando alle ultime notizie che si leggono in rete però, non è che ci sia molto da scegliere, a casa nostra come nel resto del mondo.

Un paio di giorni fa Der Spiegel ha pubblicato un articolo in cui si legge la cronaca delle difficoltà che sta incontrando la realizzazione dei parchi eolici nel Mare del Nord, progetto caro all’attuale leadership tedesca e strategia ineludibile in conseguenza delle decisioni post-Fukushima.

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Seven Spin Off – Gennaio 2012 – #1

Abbiamo iniziato due anni fa con l’Outlook. Obbiettivo: guardare dove i modelli meteorologici non arrivano, cioè fino e oltre i trenta giorni. In troposfera? No, più su, al piano di sopra.

Da oggi, dalla prima settimana del 2012, scendiamo di un piano, lo strato di cui una volta si diceva che avesse l’esclusiva degli eventi atmosferici. Faremo insieme una discussione settimanale sullo stato della troposfera. Sulla sua evoluzione e sulle sue dinamiche.

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L’inverno non decolla, ma il qualunquismo fa camminare i treni!

Se il carburante non fosse arrivato quasi a due Euro al litro, si potrebbe pensare di prendere la neve caduta in Francia, Svizzera e Austria e portarla sul versante sud delle Alpi. Sarebbero senz’altro felici gli operatori turistici e potremmo al contempo riposare occhi e orecchie in questi tempi di qualunquismo assoluto.

Durante la conferenza di Durban qualcuno ci rammentava che ormai vedere la neve sotto i 2000 metri sarebbe una rarità. Poi ne sono caduti un paio di metri. Ora qualcun altro sentenzia che l’inverno non decolla, più o meno per le stesse ragioni. Entrambi gli ‘esperti’ dimenticano che il nostro Paese è fatto così, che senza la protezione delle Alpi avremmo un clima enormemente diverso e certamente meno favorevole, che se nevica su un versante è molto difficile che nevichi anche sull’altro. Ma, del resto, questo è buon senso, non certo materia da esperti.

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Desertificazione in Italia: dati vecchi ma allarmi nuovi – Aggiornamento #2

Questo post ha un titolo che si ripete per la terza volta. Non ce ne vogliano i lettori, ma finché continueranno a propinarci allarmi nuovi con dati vecchi noi continueremo a sbugiardarli. Non si può vivere di rendita all’infinito, specialmente in tempi di crisi.

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Dal 28 Novembre all’11 dicembre 2011 si è svolta a Durban, in Sud Africa, la diciassettesima Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite. All’ordine del giorno, la ricerca di un accordo per un nuovo trattato sulla limitazione delle emissioni di gas serra.

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Naufragar m’è dolce in questo mare

Sembra fosse così nel Periodo Caldo Medioevale. Si poteva anche cadere in acqua senza congelare. Non che adesso le cose vadano in modo diverso, ma a quanto pare, anche le SST – leggi temperature di superficie del mare – un migliaio di anni fa erano un po’ più alte di adesso.

Del resto, se lo era la temperatura dell’aria, poteva essere più freddo il mare? Difficile a dirsi in effetti. Ad ogni modo adesso lo sappiamo. La ricostruzione la dobbiamo ad un paper uscito pochi giorni fa:

Multidecadal variability and late medieval cooling of near-coastal sea surface temperatures in the eastern tropical North Atlantic

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