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Mese: Aprile 2008

In vacanza su un’isola……di calore!

[photopress:population_small.gif,thumb,pp_image]Uno degli aspetti più controversi del dibattito sull’effettiva profondità della nostra impronta ambientale è senz’altro la comprensione del mix di variazione di destinazione d’uso del suolo, cementificazione, produzione di calore per attività industriali etc. etc., che la letteratura ambientale conosce come “Isola di calore urbana”. Eppure arrivare a comprendere quanto effettivamente possa essere pesante questo effetto è assolutamente necessario per comprendere il comportamento del clima anche a scala globale. Gli ultimi 150 anni, già sul banco degli imputati per aver visto crescere a dismisura le attività industriali e le conseguenti emissioni di gas ad effetto serra, hanno anche visto aumentare moltissimo l’urbanizzazione del territorio, e dove le popolazioni non si sono spostate in massa verso le città, in pratica sono queste ultime ad essersi spostate verso di loro. Pensiamo ad esempio alla Pianura Padana, una vasta area rurale divenuta ormai una zona urbana densamente popolata. Se dovessimo prendere in esame il trend della temperatura, quando esattamente si dovrebbe cominciare ad applicare delle correzioni ai valori osservati per essere sicuri di eliminare il “rumore” del calore prodotto dalle attività urbane?

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E’ solo questione di mercato…

[photopress:biocarburanti.jpg,full,pp_image] …Perchè il mondo si svegli. Si terrà a breve un meeting della FAO (Food and Agricolture Organization) per valutare l’impatto ambientale dell’impiego dei biocarburanti. Nell’attesa il relatore speciale dell’ONU per il diritto al cibo ha già affondato il colpo, con dichiarazioni di ostilità al massiccio impiego di biocarburanti che non lasciano molto spazio al dibattito. Soltanto pochi giorni fa l’intervento del Presidente Lula che invece ne difende a spada tratta la produzione. Tutto innescato dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di base che stanno perdendo molto del loro appeal agli occhi dei produttori, sempre più entusiasti di produrre vegetali per la mobilità piuttosto che per l’alimentazione.

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Ad ognuno il suo Venerdì…

[photopress:Il_venerd__.jpg,thumb,pp_image]…Ma quello di “Repubblica” stavolta merita un commento. Edizione della settimana scorsa, non disponibile on line, con due interventi notevoli in argomento AGW. Il primo, in tempi di fresco e di battuta d’arresto del riscaldamento globale è tutto un programma: “Luomo che fa milioni vendendo fumo”. Si parla di Richard Sandor, il proprietario della European Climate Exchange, la compagnia che gestisce l’86% dello scambio dei certificati di emissione, ovvero l’obbiettivo finale degli innumerovoli codici e codicilli che hanno fatto della già scientificamente fallimentare operazione Kyoto, quello che in effetti voleva essere: una miniera d’oro.

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Bias o distrazione?

[photopress:monthly.png,thumb,pp_image] La fonte dalla quale abbiamo tratto quanto stiamo per raccontarvi non è nuova ad offrire spunti interessanti. Anzi si può dire che sia un’autentica spina nel fianco del movimento dell’AGW. Si tratta di Steve McIntyre, cioè colui che ha smascherato le nefandezze dell’Hockey Stick di Mann e soci e che ha costretto recentemente la NASA a rivedere le ricostruzioni dell’andamento della temperatura del secolo scorso, assegnando la palma (si fa per dire) di anno più caldo dei tempi recenti al 1934 e non al 1998, seppur con riferimento a quella piccola porzione di mondo che occupano gli Stati Uniti d’America. Insomma, un vero seccatore.

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La Niña se ne va?

Le pagine di Climate Monitor hanno già ospitato alcune nostre considerazioni sullo scorso mese di gennaio 2008 e, più in generale, sull’intera stagione invernale. Mesi notevoli sotto molti punti di vista, ai quali è seguito un febbraio molto simile, durante il quale si sono tuttavia mostrati dei segnali di ripresa dell’anomalia termica positiva. Torniamo oggi a a rivolgere la nostra attenzione ad una scala spaziale più ampia, riferita all’intero globo, dal momento che recentemente sono state pubblicate tutte le serie di dati ufficiali del mese di marzo.

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British Bias Corporation

[photopress:Gore.jpg,thumb,pp_image]Qualche giorno fa il mondo ha riscoperto la Niña. La monellaccia, raffreddando a più non posso la superficie dell’Oceano Pacifico orientale ha rinfrescato tutto il pianeta e, almeno per un pò, addio riscaldamento globale. Avremo una primavera piovosa ed un’estate tiepida, hanno tuonato i media. Beati loro che lo sanno, beati noi se sarà così. Nel frattempo le previsioni stagionali continuano ad indicare che invece le temperature saranno leggermente sopra la media e che di pioggia ne vedremo pochina. Una noia mortale.

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Mauna Loa

[photopress:co2_trend_mlo.png,thumb,pp_image]Più e più volte su queste pagine abbiamo parlato delle proiezioni climatiche, dei modelli di simulazione, dell’aumento di temperatura. Non torneremo proprio ora su questo argomento, anche se, in tutta evidenza, il recente e temporaneo raffreddamento, non fa che confermare le perplessità sollevate sull’attendibilità di queste previsioni. Ci basta ricordare che tutto il castello della teoria dell’AGW si basa sull’evidenza del continuo aumento della concentrazione di anidride carbonica di origine antropica in atmosfera. Un incremento molto lineare che non ha mai visto, sin dall’inizio delle osservazioni a Mauna Loa, valori medi annuali più bassi dell’anno immediatamente precedente.

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Antartide: la fusione

In questi giorni siamo spettatori di enormi blocchi di ghiaccio che si distaccano dall’Antartide accompagnati da grande profusione di grafici che tingono il continente di rosso, sulla rete ma soprattutto sui media. Insomma, è una battaglia persa? Siamo ormai all’epilogo anche per l’Antartide? Qualcosa non torna…

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Se la terra è piatta

Qualche tempo fa molti quotidiani Italiani hanno riportato una notizia allo stesso tempo comica e sconcertante. Un Astronomo iracheno ha sostenuto in televisione che la terra è piatta. Con molta ironia tutte le fonti che vi hanno dedicato spazio hanno messo l’accento sui danni che può fare un’informazione così smaccatamente truffaldina. Curiosamente però, all’insaputa di molti, questo accade più o meno quotidianamente anche da noi quando vengono affrontate le problematiche del clima.

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