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Mese: Dicembre 2007

Contrordine comp……no, meglio di no.

[photopress:Ci_risiamo.gif,thumb,pp_image]Questa volta ha esagerato, dobbiamo ammetterlo. Il volo pindarico che accomuna l’urgenza di agire nella causa comune della lotta al riscaldamento globale ad una nuova forma di antifascismo non è piaciuto proprio a nessuno, della serie scherza coi fanti e lascia stare i santi. E sì che il momento era propizio. Ritirare il Premio Nobel e sventolarlo dal palco della conferenza di Bali, un’occasione da non perdere. Che appunto il guru dell’ambientalismo ha perso, nello stile che la vignetta con cui inizia questo post gli riconosce impietosamente.

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Bali: il futuro del clima, fra illusioni e promesse

[photopress:cop13_15_6_750_357.jpg,thumb,pp_image]Sulla recente conferenza di Bali sono state scritte molte cose e molte altre se ne scriveranno in futuro. Oggi cambiamo un pò le regole e vi proponiamo un’intervista a Guido Guidi che un’amica di Climate Monitor ha pubblicato sul portale d’informazione Chronica.

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Il feedback alla Rifkin

[photopress:cuoco.jpg,thumb,pp_image]Le festività natalizie si avvicinano, Climate Monitor ha deciso di proporvi una nuova ricetta per far fronte al riscaldamento globale, “Il Feedback alla Rifkin“. Non è difficile, basta passare da una dipendenza totale dai combustibili fossili ad una altrettanto totale dall’idrogeno e da un potenziale affetto serra in aumento ad un effetto bagno turco garantito. Prendete il vapore acqueo, l’ingrediente principale del sistema clima, aumentatene a dismisura la concentrazione e lasciate cuocere per qualche anno. Il risultato è assicurato, anche se conoscerne in anticipo il sapore è praticamente impossibile. Perchè proprio il vapore acqueo? Perchè il processo di estrazione dell’energia dall’idrogeno produce appunto H2O allo stato gassoso, e questo perdonate l’ironia, ai fini dell’equilibrio del clima fa dell’idrogeno un vettore energetico “pulito” soltanto perchè non manda cattivo odore. Vediamo perchè.

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Ai blocchi di partenza

[photopress:bali.jpg,thumb,pp_image]Si è aperto a Bali il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La marcia di avvicinamento è stata lunga ma molto veloce, animata dalle incursioni mediatiche del 4° rapporto dell’IPCC, diffuso con il contagocce per arrivare all’arringa finale soltanto lo scorso 24 ottobre. Non sono mancate neanche le interruzioni pubblicitarie, animate dall’impegno dei testimonial musicali riuniti da Al Gore nel Live Earth del 7 luglio, i quali, pur restando in tema, hanno di fatto ricondotto il problema alla sua giusta dimensione: il marketing. L’organizzatore ha promosso la sua personale campagna finanziaria, gli artisti hanno promosso se stessi, i buoni propositi sono arrivati alle stelle e la ricompensa è stata decisamente ricca, con il colpo di scena annunciato della concessione del Premio Nobel per la Pace agli occupanti della cabina di regia.

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