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Categoria: Ambiente

Il gigante dai piedi di permafrost

Non c’è niente da fare, ogni giorno che passa se ne sentono di nuove sui temi del clima e dell’ambiente. Il sistema è così complesso e la ricerca così variegata, da rendere davvero difficile star dietro a tutto. Anche perché, ogni giorno, esce qualcosa che “non ha precedenti”, che è “potenzialmente pericoloso” e che, naturalmente, necessita di maggiori approfondimenti per essere correttamente inquadrato in chiave cambiamenti climatici.

 

Oggi è il giorno del permafrost, ovvero del suolo perennemente ghiacciato che alle alte latitudini funziona da “riserva” di grandi quantità di carbonio. L’aumento delle temperature e il potenziale futuro innalzamento di latitudine della linea del permafrost, con conseguente rilascio in atmosfera di parte di questa riserva, potrebbero risultare in una alterazione del ciclo del carbonio, con conseguenti risvolti sia climatici che ambientali.

 

Una storia non nuova, che torna però sotto i riflettori in un comunicato stampe della NASAripreso da Science Daily:

 

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Va’ dove ti porta il clima

E portati dietro una bottiglia d’olio d’oliva e una di vino, possibilmente Chianti, perché non è detto che se trovino ancora in giro.

 

Ecco qua, da AdnKronos:

 

Con il cambio di clima uliveti e vigneti ‘migrano’ verso il versante atlantico

 

Mettetevi comunque tranquilli, il problema, tanto per cambiare, non è oggi, sarà domani. Un domani però anche abbastanza prossimo e ben definito. Per cominciare si parla del 2020. Da quella data e non da un’altra, vigne e ulivi si sposteranno verso latitudini maggiori a causa del deficit idrico e dell’aumento delle temperature. Dove non faranno propriamente le valige, invece, le coltivazioni andranno in collina, specie i vigneti della zona del Chianti. Questo è il primo dei due studi di cui parla l’agenzia, cui segue un breve estratto dagli higlights::

 

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Indovina cos’è

Piccolo test di dottrina climatica. Leggete il periodo che segue.

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La problematica ambientale comunemente nota come “effetto serra” consiste nel surriscaldamento del Pianeta per effetto dell’azione dei cosiddetti “gas serra” emessi (climalteranti). L’effetto serra è un fenomeno naturale che assicura il mantenimento degli equilibri termici del pianeta attraverso la funzione svolta da alcuni gas presenti nell’atmosfera che trattengono in essa l’energia irradiata dal sole, ma risente delle attività umane, le quali contribuiscono fortemente all’emissione di tali gas, determinando un rapido aumento della loro concentrazione in atmosfera, con conseguente aumento della temperatura media su scala globale. A sua volta, il cambiamento climatico in atto ha forti implicazioni sulla salute dell’uomo, sul funzionamento degli ecosistemi e sulla produzione di beni e servizi, con conseguenze sia sul benessere individuale sia sull’economia.

 

Fatto? Bentornati, poche solide certezze che di questi tempi aiutano.

 

Secondo voi da dove viene? Una pagina di Wikipedia? Un libro di scuola? Una pubblicazione scientifica di materia climatica?

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Mirror posting: La doppia morale della Coldiretti

“Il vino italiano traina il Made in Italy che sale del 5,4%. Coldiretti: boom in Cina di prodotti di dieta mediterranea: +84% import pasta. Esportazione vino supera il fatturato interno”.  E’ record del Made in Italy nel mondo per quanto riguarda l’export di prodotti agroalimentari: a fare da traino è il vino che addirittura, nel 2012, è stato venduto all’estero in misura maggiore di quanto è stato consumato dagli italiani. In controtendenza rispetto all’andamento sul mercato nazionale vola il fatturato agroalimentare all’estero dove fa segnare un aumento del 5,4% per un valore record di 31,8 miliardi nel 2012. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sul fatturato sulle ordinazioni dell’industria. Perfino i francesi, conclude entusiastica la Coldiretti, sembrano tradire Camembert e Roquefort per i formaggi italiani che segnano +4%, mentre la birra made in Italy avanza in Germania con +11% e nei paesi scandinavi con +19%.

 

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Agricoltura Biologica e lotta al Global Warming

Sull’ultimo numero della rivista agricola online Teatro naturale esce un articolo che vi invito a leggere di cui di cui si riporta qui di seguito l’incipit:

[info]

L’agricoltura biologica può contribuire significativamente all’accumulo di riserve di carbonio organico nel suolo, così limitando il riscaldamento climatico globale.

Secondo uno studio svizzero, condotto da Andreas Gattinger, e che si basa sui set di dati provenienti da 74 diverse sperimentazioni, i terreni coltivati in regime biologico sarebbero in grado di accumulare 3,5 tonnellate ad ettaro in più di carbonio organico nel suolo, con un tasso di sequestro di 0,45 tonnellate/ettaro/anno, in più rispetto alle coltivazioni tradizionali.

[/info]

In termini generali mi viene spontaneo dire che il sonno delle ragione genera mostri1 e che in campo agricolo i più emblematici “mostri” partoriti negli ultimi decenni si chiamano “agricoltura biologica” e “agricoltura biodinamica”, e mi spiego.

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  1. o, per dirla con Karl Marx, la “religione” – da intendere qui come “ideologia” – è l’oppio dei popoli. []
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Metà metano

Il titolo è un gioco di parole ovviamente ma non è molto lontano dalla realtà che sta emergendo dalle ultime ricerche sulla concentrazione del metano atmosferico. Su Nature dei ricercatori americani hanno pubblicato un paper dove abbinano il declino della concentrazione di etano atmosferico a quella del rateo della concentrazione di metano atmosferico, evidenziando il fatto che i due trend sono strettamente correlati.

Quello che segue è il titolo del paper, da cui estraiamo la figura 4.

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Risorse alimentari, un nuovo approfondimento

Giorni addietro vi abbiamo anticipato la possibilità di una crisi alimentare di proporzioni preoccupanti, dovuta principalmente all’aumento improvviso e consistente dei prezzi delle materie prime alimentari. Questo picco nei prezzi trova la propria causa anche nelle devastanti ondate di siccità che hanno colpito gli Stati Uniti d’America. Come abbiamo spiegato precedentemente i paesi maggiormente esposti a questo shock dei prezzi sono quei paesi in cui la spesa alimentare assorbe la maggior parte del reddito. Un aumento del 10% della spesa alimentare impatta in modo molto diverso nel caso in cui spendiate abitualmente il 30% del vostro reddito in alimenti. Avrà un impatto completamente diverso se, invece, la vostra spesa abituale assorbe fino all’80%. E incidentalmente sono proprio i paesi in via di sviluppo che spendono la quota maggiore del reddito pro capite per avere accesso ai beni di sussistenza. Questa nuova ondata di rincari vede di nuovo in pericolo i paesi del Medio Oriente e dell’Africa Sub-Sahariana.

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Sto bene, grazie, ma potrei star meglio.

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[…] Il passo delle soluzioni tecnologiche per affrontare il cambiamento climatico potrebbe non essere adeguato ad affrontare le difficoltà che il disfacimento del clima su larga scala lascia presagire.

[/error]

Questa sopra è l’ultima frase dell’anatema con cui il Bullettin of Atomic Scientist ha aggiornato nel 2012 le lancette del Doomsday clock, portando l’umanità a cinque minuti dal disastro. Secondo loro, ovviamente. Considerato il fatto che tutte le altre tragedie e difficoltà, reali a dispetto di quella sopra, che hanno elencato nel loro messaggino non hanno subito sostanziali modifiche, c’è da credere il cambiamento climatico abbia pesato il giusto per rimetterci questi preziosissimi sessanta secondi di storia dell’umanità.

A guardar bene in effetti, la climafobia aveva fatto il suo ingresso tra le apocalissi possibili già nel 2007. Allora i minuti erano sempre cinque e il vaticinio suonava così:

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Questione di dettagli

In questa estate calda numerosi articoli hanno citato lo scioglimento dei ghiacci nordici. Qui su ClimateMonitor ogni notizia è stata attentamente analizzata e contestualizzata in termini scientifici e la conclusione è che, come minimo, le notizie vengono quasi sempre amplificate con toni catastrofici. Da semplice “lettore attento” vorrei sottoporre alla vostra attenzione come il messaggio comunicato possa cambiare notevolmente in funzione di pochi dettagli od omissioni. Prendete per esempio questa notizia lanciata da Sole24Ore:

Alcuni velisti italiani hanno compiuto un’impresa, navigando sulla rotta più a nord del Passaggio a Nord Ovest mai seguita da un’imbarcazione da diporto:

CITAZIONE: Billy Budd è la prima barca da diporto a passare così a nord, durante questa stagione era “inseguita” da altre barche, che hanno fatto tardi più a sud, lungo una rotta sulla carta più facile.

Ovviamente grazie al riscaldamento globale, come il giornalista si preoccupa di sottolineare in apertura:

CITAZIONE: E’ tutta colpa dell’innalzamento delle temperature del globo… i ghiacci artici da qualche anno si sciolgono e le vie che sono costate tante vite umane nei secoli scorsi diventano possibili.

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