Salta al contenuto

Categoria: Meteorologia

Sting Jet: Un Tempo da Scorpioni

Non e’ un motorino, non e’ un cantante, è, ma forse si dovrebbe dire dovrebbe essere perché se ne sa molto poco, un fenomeno meteorologico. Ed è anche di quelli che quando arrivano poi tendono ad essere ricordati.

Si parla di vento al suolo, e già chi di meteo se ne intende un po’ dovrebbe storcere il naso, perché parlare di getto per un vento nei bassi strati non è ortodosso. Eppure è questo il nome che chi lo ha ‘scoperto’ e in parte spiegato gli ha dato. Per due ragioni. Innanzi tutto l’intensità, decisamente paragonabile a quella delle correnti a getto. E poi la provenienza, dato che si origina nella media troposfera.

Facebooktwitterlinkedinmail 1 Comment

Clima freddo? Prepararsi agli eventi estremi.

Saremo anche globalizzati, sarà anche giusto sapere come vanno le cose anche ai nostri antipodi, ma se permettete forse ci interessa e dovrebbe interessare un po’ di più cosa succede alle porte di casa. Dal punto di vista meteorologico, perché se si parla di eventi estremi si deve quasi sempre far riferimento all’ambito meteorologico e non climatico, la ‘porta’ di casa nostra è la Porta di Carcassonne, il valico dal quale si tuffano nel Mediterraneo le perturbazioni che arrivano da nord-ovest, cioè la grande maggioranza dei sistemi perturbati che interessano il nostro territorio.

Facebooktwitterlinkedinmail 4 Comments

Guardar la temperatura dell’aria dalla parte delle radici: bilancio radiativo di superficie e trappole per fotoni

La temperatura dell’aria misurata dalle stazioni meteorologiche è frutto di tre principali processi:

  1. Il flusso di energia dalla superficie sottostante, che a sua volta è frutto del bilancio energetico di superficie (in proposito vale grossomodo il detto secondo cui il sole non riscalda l’aria ma viceversa riscalda la superficie la quale a sua volta riscalda l’aria).
  2. Il trasporto orizzontale di aria calda o fredda (avvezione), fenomeno complesso e che ci rimanda alla circolazione atmosferica alle diverse scale.
  3. Il trasporto verticale di aria calda da parte delle masse d’aria (convezione), fenomeno anch’esso complesso perché tira in causa le dinamiche della convezione nello strato limite e nella libera atmosfera.

In questa sede trascurerò i processi 2 e 3 e mi limiterò ad analizzare in modo sommario il processo 1 (bilancio energetico di superficie).

Facebooktwitterlinkedinmail 9 Comments

Che tempo fa: Europa-USA 1-0

E’ buffo, non avrei mai pensato di leggere un post come quello segnalato dal blog di Judith Curry. Siamo così abituati ad arrivare secondi rispetto agli Stati Uniti che leggere di essere un bel po’ davanti a loro e leggerlo proprio da loro è decisamente sorprendente. E nella nostra materia poi!

Ecco qua, Cliff Mass (della cui esistenza apprendo ora), uno degli innumerevoli meteorologi di una delle innumerevoli aziende che della meteorologia e delle previsioni hanno fatto un business molto redditizio negli States, e Judith Curry, che di sicuro non ha bisogno di presentazioni, condividono la stessa opinione: Con i modelli di previsione meteorologica (e quindi con le previsioni in generale) in Europa siamo molto più bravi che negli Stati Uniti.

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

E il Clima che dice? Boh!

Il riscaldamento globale sta causando un’estremizzazione del clima.

Vero? Falso? “Boh!” dice una voce in mezzo alla sala. In mezzo? Anzi no, è una voce che viene dal palco.

Ma come, il palco è stato occupato da negazionisti?

No. Il palco è sempre occupato dall’IPCC. Solo che questa volta, un suo rapporto ha detto (in maniera molto convoluta) una verità scientifica molto scomoda: che dopo quattro decenni di climatologia a tutto spiano, non possiamo ancora rispondere a una semplice domanda:

E’ vero che il Clima sta diventando più estremo?

E se non possiamo rispondere, cosa possiamo dedurne se non che tutti coloro che si sono riempiti la bocca, la carta stampata e i blog riguardo un clima sempre più estremo e magari per cause antropogeniche, non hanno evidentemente alcuna idea né di quale sia lo stato-dell’-arte della climatologia, né di come funzioni la scienza?

Ed ecco allora un estratto, e poi, per chi volesse, il testo completo del rapporto SREX:

[success]

FAQ 3.1 È vero che il Clima sta diventando più estremo? […] Nessuno degli strumenti [qui menzionati] è stato ancora sufficientemente sviluppato per consentirci di rispondere confidentemente alla domanda qui posta.

[/success]

Facebooktwitterlinkedinmail 8 Comments

Dalla Teoria ai Fatti – Ci torniamo su

Qualche settimana fa è uscito su queste pagine un mio breve commento che analizzava alcuni aspetti delle dinamiche della circolazione emisferica con specifico riferimento alla prevalenza o meno di flussi ad elevato indice zonale nel medio e lungo periodo. Un post nato per rispondere a quello che sembra essere un cambio di direzione di quanti sotengono l’ipotesi AGW. Dopo aver lungamente annunciato che avremmo assistito ad una sostanziale prevalenza di eventi riconducibili al caldo, scopriamo che questa ipotesi torna buona anche per gli eventi di freddo. In sostanza non solo “il tempo non è il clima finché non lo diciamo noi”, ma anche “il freddo viene dal caldo”. Da quel post è nata una discussione protrattasi fino ai giorni scorsi. Quanto segue intende essere una risposta di più ampio respiro – quindi più facilmente pubblicabile in forma di post – alle eccezioni sollevate da uno dei lettori che per comodità di lettura riportiamo di seguito:

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

SREX IPCC: arriva la versione integrale – Aggiornamento

Oggi, 28 marzo 2012, sarà resa disponibile per il download e quindi ufficialmente pubblicata, la versione integrale del report IPCC sugli eventi estremi .- SREX.

Sulle pagine di CM ne abbiamo parlato qui, ma si trattava del solo Summary for Policy Makers. Benché questo sia di fatto il documento che tutti leggono, ritengo sia doveroso divulgare soprattutto il report vero e proprio.

Il media advisory dell’IPCC, diffuso dal focal point per l’Italia, lo trovate qui, mentre il documento è sulla home page dell’IPCC. Buona lettura.

Aggiornamento

Non resisto, il post di Roger Pielke jr è troppo bello e troppo vero e la sua idea è geniale. Ha infatti lanciato un’iniziativa, la creazione di un pulsante di risposta rapida “Handy Bullshit Button on Disasters and Climate Change“. Mi perdonerete la traduzione frettolosa spero. I termini tecnici della nomenclatura IPCC non li ho tradotti per non alterarne il significato specifico.

A Handy Bullshit Button on Disasters and Climate Change – di Roger Pielke jr

;

Facebooktwitterlinkedinmail 4 Comments

Tutte le strade portano a Rio

E’ appena di ieri l’altro il nostro commento al comunicato stampa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale circa l’imminente pubblicazione del report decadale sullo stato del clima. Il cambiamento climatico starebbe accelerando, specie con riferimento agli eventi estremi. Fa eco a questo annuncio un lavoro di fresca stampa su Nature Climate Change a firma di alcuni ricercatori del PIK, il cui commento è apparso sempre ieri su Science Daily. Anche questo lavoro sembra in qualche modo preparatorio del summit Rio+20 che si terrà nel prossimo giugno.

A decade of weather extremes

[error]

Abstract

Il numero verosimilmente elevato di recenti eventi meteorologici estremi ha innescato molta discussioni, sia interne che esterne alla comunità scientifica, circa la possibilità che essi siano collegati al riscaldamento globale. In questa sede si procede ad una revisione delle prove e si argomenta che per alcuni tipi di eventi estremi – soprattutto ondate di calore ma anche altro genere di eventi – sono ora disponibili delle forti evidenze che collegano eventi specifici o un aumento del loro numero all’influenza umana sul clima. Per altri tipi di eventi, come le tempeste, le evidenze disponibili sono meno certe, ma basandosi sui trend osservati e su concetti di fisica di base è tuttavia plausibile attenderne un aumento.

[/error]

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

Meno ghiaccio ma più neve: variabilità stagionale o climatica?

Alcuni giorni fa su Science Daily è comparso il commento ad un nuovo paper pubblicato sui PNAS tra le cui firme compare anche Judith Curry. Il lavoro è interessante, sebbene a prima vista potrebbe sembrare uno dei soliti lavori di sostegno all’ipotesi AGW.

Impact of declining Arctic sea ice on winter snowfall – PNAS – Jiping Liu et al., 2012

In effetti non dobbiamo essere stati i soli ad avere questa prima impressione, tanto che un media australiano ha subito risolto l’equazione titolando: Il riscaldamento globale sta rendendo il mondo più freddo. Sommersi dalle risa dei lettori, hanno poi velocemente cambiato il titolo del pezzo: Lo scioglimento dell’Artico causa inverni più nevosi in Europa e negli USA. A seguire la BBC, con il noto giornalista scientifico devoto alla causa della catastrofe climatica, Richard Black, che ne ha fatto subito una prova di disastro alle porte: L’Artico che si scioglie è collegato a inverni freddi e nevosi in UK.

Vediamo di cosa si tratta.

Facebooktwitterlinkedinmail 4 Comments

La memoria del tempo non è solo in Europa

Nelle nostre lunghe discussioni climatiche lo avremo scritto un migliaio di volte. Una cosa è misurare i parametri atmosferici come facciamo da un secolo e mezzo circa, altra è tentare di derivare questa misura da dati di prossimità.

Del resto, per cercare di comprendere cosa possa essere accaduto in passato, ovvero per disporre di un termine di paragone con il presente, non ci sono molte altre alternative. Anzi, forse ce n’è una sola e non può neanche funzionare da sola. Stiamo parlando della memoria storica, degli scritti, delle cronache, delle osservazioni che gli studiosi dei tempi antichi collezionavano con fatica e dedizione.

Facebooktwitterlinkedinmail 4 Comments

La valeriana delle piogge

Il maltempo, nell’immaginario collettivo è associato ad un sistema arrabbiato, quando non addirittura irato. Nell’antichità si credeva che Zeus scagliasse i fulmini dalla vetta dell’Olimpo per manifestare la sua ira, provocando disgrazia agli uomini che in qualche modo ne avevano suscitato lo sfavore.

Del resto il freddo ci fa soffrire, i temporali ingrossano i fiumi, il vento, se impetuoso, è capace di portar via le case, perciò è difficile fare associazioni di idee differenti. Oggi sappiamo che non esiste un tempo buono o cattivo, esiste solo il tempo, cioè le manifestazioni delle dinamiche del sistema. Che hanno una sola sorgente, l’energia che il sistema stesso riceve dal Sole. Dato che questa distribuzione di energia è disomogenea, per trovare l’equilibrio il sistema ‘si mette in moto’, e le sue componenti si attivano per redistribuirla.

Facebooktwitterlinkedinmail 1 Comment

1956, 1985, 2012: Tutte le strade portano la neve a Roma

Prima di cominciare la classica ANS(i)A quotidiana:

[info]
(ANSA) – ROMA, 17 FEB – La caratteristica più insolita dell’ondata di maltempo appena conclusa è la lunghezza, mentre l’intensità è quella delle gelate trentennali a cui il nostro paese è già abituato. Lo afferma il climatologo Giampiero Maracchi, secondo cui in futuro è possibile aspettarsi un’intensificazione di questi fenomeni a causa dei cambiamenti climatici. “Per quanto riguarda le temperature in media sono state maggiori rispetto al ’56 e all’85 – spiega l’esperto – quello che invece colpisce è stata la durata del fenomeno, che ha investito il paese per quasi due settimane. Questa anomalia può essere attribuita ai cambiamenti climatici, che hanno come effetto l’aumento della frequenza di tutti i fenomeni estremi, dal freddo alla siccità alle piogge torrenziali”.(ANSA).
[/info]

Facebooktwitterlinkedinmail 25 Comments

Maltempo, eventi estremi, ricerca e divulgazione.

Prima di cominciare questo post vorrei che leggeste con attenzione le frasi che seguono. Vengono dal Sunnary for Policy Makers dello Special Report dell’IPCC sull’esposizione al rischio da eventi estremi (SREX – SPM).

Si prende atto:

[info]

Le incertezze nelle serie storiche dei cicloni tropicali, l’incompleta comprensione dei meccanismi fisici che collegano i parametri dei cicloni al cambiamento climatico e l’ampiezza della variabilità dei cicloni tropicali genera soltanto un basso livello di confidenza per l’attribuzione di cambiamenti misurabili dell’attività dei cicloni tropicali all’influenza antropogenica. L’attribuzione di un singolo evento estremo al cambiamento climatico è un’azzardo.

[/info]

Poi quasi con rammarico si chiarisce:

[info]

C’è un basso livello di confidenza nell’osservazione di ogni genere di aumento di lungo periodo (40 anni o più) nell’attività dei Cicloni Tropicali (intensità, frequenza, durata), dopo aver tenuto conto dei cambiamenti intervenuti nella capacità di osservazione. E’ probabile che ci sia stato uno spostamento verso nord delle rotte principali delle tempeste extratropicali. C’è un basso livello di confidenza nei trend osservati dei fenomeni a ridotta scala spaziale come i tornado e la grandine a causa della disomogeneità dei dati e dell’inadeguatezza dei sistemi di monitoraggio.

[/info]

E infine si prevede:

[info]
E’ probabile che a scala globale la frequenza dei cicloni tropicali possa diminuire o restare essenzialmente invariata.
[/info]

Facebooktwitterlinkedinmail 9 Comments

Seven Spin Off – Febbraio #2

Anomalia attiva della Tropopausa dinamica. Cinquemilatrecentoquaranta metri geopotenziale in approfondimento e quaranta gradi sotto zero alla media troposfera. Ramo del Getto Polare diretto verso sud che raggiunge 100kt appena a ridosso delle Alpi di nord-ovest. Pressione al suolo precipitata da 1024 a 1008hPa in mezza giornata aiutata dall’effetto di sottovento.

Questo l’identikit dell’impulso da nord est che il bordo orientale del promontorio atlantico ha ‘accompagnato’ a casa nostra. Praticamente una Polar Low nel Mediterraneo. Non meraviglia che stia nevicando praticamente ovunque. Né che succeda in febbraio, naturalmente.

Facebooktwitterlinkedinmail 5 Comments

Dalla teoria ai fatti

Penso tutti, o comunque moltissimi, avranno ascoltato l’ultima delle tante versioni che gli studiosi affezionati all’ipotesi (sempre più tale) dell’Anthropogenic Global Warming (AGW) sono obbligati a confezionare per dimostrare la validità delle loro affermazioni.

Mi rendo conto che per molti c’è a rischio il posto di lavoro prima che della stessa “faccia” ma ora non si tratta più di difendere uno studio scientifico ma una evidente ideologia. Dalla metà degli anni ‘80 dello scorso secolo la tesi prevalente era quella per la quale avrebbe fatto sempre più caldo con una certa tropicalizzazione del clima nelle medie latitudini, introdotta da uno scivolamento verso nord delle note fasce climatiche. Quindi il caldo avrebbe portato sempre più caldo (chiara logica da retroazione positiva). Dalla fine degli anni novanta l’aumento delle temperature globali (sottolineo “desunte globali” per via di grosse approssimazioni) si è interrotto, e mostra negli ultimi anni, quindi già XXI secolo, una certa controtendenza.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail 25 Comments

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »