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Autore: Luigi Mariani

Ben l”89% delle serie storiche di Precipitazione Massima Giornaliera Annua non presenta trend significativi nell’ultimo secolo

I risultati di un’indagine svolta a livello globale su un dataset di 8326 stazioni – Leggendo i riferimenti bibliografici in lavori più recenti mi sono…

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Antichi insediamenti d’alta quota in Val d’Aosta e nella Valle dello Spluga – Possibili legami con il clima e l’ambiente

Penso che pochi di noi abbiano davvero idea di cosa significhi vivere con continuità ad alte quote, oltre i 2000 metri di altitudine, in insediamenti…

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VERSO UN NUOVO CONCETTO DI CLINO – La nuova definizione proposta dalla Commissione di Climatologia del WMO

Con questo post ci proponiamo di commentare il comunicato stampa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (World Meteorological Organization – WMO) consultabile qui perché riporta una notizia di…

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Piccoli nuclei di scienza in grandi gusci di demagogia: come si confeziona una Letter per Nature Climate Change

Trovo la letter di Screen e Simmonds “Amplified mid-latitude planetary waves favour particular regional weather extremes”, già commentata da Guido Guidi nel post La scoperta…

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Aumento della CO2 ed effetti sulle proteine dei vegetali: Sarà apocalisse?

I carboidrati e le proteine sono due fra le principali sostanze alimentari prodotte dalle piante e che sono essenziali alla vita umana ed animale (Lehninger, 1975). Il contenuto annuo di CO2 nell’atmosfera terrestre aumenta al ritmo di circa 1.5 ppmv (parti par milioni in volume) l’anno. Questo fenomeno, che è in primo luogo effetto delle emissioni umane, ha portato dai livelli pre-industriali di 280 ppm (1750)  ad un livello attuale di circa 400 ppmv. Come noto tale incremento ha stimolato la fotosintesi (Tonzig e Marré, 1968) traducendosi in un incremento produttivo diretto di circa il 37% per le piante C3 come frumento, riso e orzo e di circa il 17% per le C4 come mais, sorgo e canna da zucchero (Penning de Vries et al., 1989).

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Niente di nuovo sul fronte dei blocchi – Aggiornato

I blocchi sono strutture circolatorie caratteristiche delle medie latitudini e il loro lungo persistere è spesso all’origine di grandi anomalie termiche e pluviometriche. Ciò li pone spesso all’attenzione di tutti noi e sotto i riflettori dei media, i quali tuttavia utilizzano molto raramente il termine “blocco”.

 

Il lavoro di Barnes et al. Exploring recent trends in Northern Hemisphere blocking, apparso di recente sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters, analizza i trend temporali nei blocchi per l’emisfero boreale sui tre periodi 1990-2012, 1980-2012 e 1948-2012, evidenziando un’elevatissima variabilità interannuale e l’assenza di chiari trend temporali nel nostro emisfero.

 

Cosa sono i blocchi

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