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Autore: Guido Guidi

Mentire è un po’ morire

Al link che vi proporrò tra poco leggerete qualcosa che farebbe la fortuna degli opinionisti esperti di psicodrammi che popolano i talk show televisivi. Come in quei consessi però, anche in questo caso difficilmente riuscirebbero a cavare un ragno dal buco.

 

Ecco qua, leggete e poi tornate, che ho qualcosa da dire.

 

Fatto? Bene, cominciamo.

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Uomo avvisato…

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post in cui parlavamo della scorciatoia che molti rappresentanti del mainstream scientifico – e con loro dei media molto entusiasti – cerchino di prendere per trasporre nella realtà quotidiana delle teorie sui cambiamenti climatici altrimenti non percepibili, collegando ogni evento atmosferico estremo alle dinamiche del clima.

 

Lo stato dell’arte della conoscenza scientifica sulla relazione tra tempo e clima è noto ed è stato anche recentemente ben inquadrato dal report IPCC pubblicato l’anno scorso. Fatta eccezione per le ondate di calore, tra l’altro con un segnale molto disomogeneo, per nessun altro genere di evento intenso, sia esso una pioggia alluvionale, siano essi uragani, tornado o quant’altro, è possibile ad oggi identificare dei trend che mostrino una qualche relazione con le dinamiche recenti del clima, proprio quelle che si vorrebbero collegare in via esclusiva all’impatto delle attività umane.

 

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L’Aurora Illumina Nature

“Le Aurore sono tra gli eventi più spettacolari che si possono osservare nel cielo. L’ovale delle aurore copre la maggior parte delle aree artiche e antartiche sulla Terra, tipicamente tra 10° e 20° dai poli magnetici. Le aurore sono eventi di tempo spaziale regolati dal Sole, dall’eliosfera e dalla magnetosfera terrestre. Le aurore generate dalle eruzioni solari più potenti possono occasionalmente essere osservate alle medie e basse latitudini, con beneficio delle numerose serie temporali, relative in particolare ai paesi dell’Europa centrale e meridionale.”

 

Quelle appena riportate sono le prime righe dell’ultimo lavoro di Nicola Scafetta, un paper recentemente pubblicato e leggibile sulla pagina web personale dell’autore.

 

Planetary harmonics in the historical Hungarian aurora record (1523–1960) – Scafetta & Wilson 2013.

 

Come abbiamo già avuto modo di leggere e commentare anche con contributi diretti proprio di Nicola Scafetta, con questo lavoro prosegue l’esplorazione del filone di ricerca che riguarda la modulazione dell’attività solare – e quindi anche del clima terrestre – operata dai moti planetari.

 

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Per dovere di cronaca…anche quella inconsistente.

La notizia l’ha ripresa il Guardian qualche giorno fa, ma gira da un po’ di tempo: Finalmente smascherati i perfidi finanziatori dello scetticismo climatico, scoperto un fondo, anzi due, che raccolgono soldi per sostenere quanti non si dicono convinti che l’arrosto climatico sia dietro l’angolo.

 

Da noi la riportano La Stampa e altri media, più o meno pari pari.

 

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Mirror posting: Il fallimento del Protocollo di Kyoto

Il 15 febbraio è stata l’annuale giornata dedicata alla manifestazione “M’illumino di meno”, il 16 febbraio è stato l’ottavo anniversario dell’entrata in vigore del “Protocollo di Kyoto”. Dovevano essere due giorni di grande festa per gli ecologisti visto che, secondo il “Dossier Kyoto 2013” della “Fondazione per lo sviluppo sostenibile”, l’Italia ha più che centrato il target nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra fissato al 6,5% arrivando a una riduzione del 7%.
Grazie agli incentivi alle fonti rinnovabili, alla delocalizzazione di produzioni inquinanti e soprattutto alla crisi economica quanto richiesto dagli ambientalisti di Kyoto è stato fatto, le emissioni italiane di anidride carbonica si sono ridotte come richiesto dall’Europa (mentre quelle a livello globale sono aumentate).

 

Si sarà invece notato che i due eventi hanno avuto un risalto molto minore rispetto agli scorsi anni. Dell’aver centrato quanto richiesto nessun politico sembra volere il merito, né il centro sinistra che con Prodi si definì “militante di Kyoto”, né il centro destra, né Monti che dovrebbe fregiarsi del merito di aver guidato l’Italia negli ultimi anni.

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Sandy, una Tempesta Tropicale post mortem

In questo post del dicembre scorso avevamo ripreso e iniziato a trasportare nel contesto del nostro Paese le riflessioni di Roger Pielke jr sul tema della copertura assicurativa dagli eventi atmosferici estremi, un tema molto sentito negli Stati Uniti e del quale si comincia appena a parlare qui da noi.

 

Con riferimento ai danni provocati dall’uragano Sandy sulla costa est degli USA, avevamo letto di come fossero in corso gli studi per definire legalmente la classificazione dell’evento proprio ai fini dei rimborsi che le compagnie assicurative avrebbero dovuto concedere. Come molti ricorderanno, già a caldo era apparso chiaro che Sandy al momento del suo impatto sulla costa era stata declassificata al rango di Tempesta Tropicale, facendola rientrare nella categoria degli eventi per i quali non è prevista alcuna franchigia, diversamente applicabile invece con varie modalità per gli eventi classificati come uragani.

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Antartide, anche quest’anno è andata.

Sono passati 15 anni dalla XIII spedizione italiana in Antartide, l’unica alla quale ho preso parte. Ammetto di avvertire un po’ di nostalgia e parecchia invidia per quanti continuano ad avere il privilegio di partecipare alle campagne di ricerca in Antartide del CNR. Mi sembra giusto oltre che interessante pubblicare il comunicato stampa emesso dal CNR per la conclusione della campagna di quest’anno.

 

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Conclusa la 28a campagna estiva dell’Italia in Antartide

 

Prende il via la campagna invernale presso la Base italo-francese Concordia

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Manzo, Cavallo, Topi, Lasagne e propaganda climatica

E’ una di quelle notizie che gira per qualche giorno prima di tenere banco sui media. La truffa alimentare di cui è accusata la Findus sta facendo il giro del mondo. Pare che nelle confezioni di lasagne commercializzate fosse indicata la presenza di manzo, mentre il 60% della carne era invece equina.

 

Ora, tralasciando il fatto che chi decide di comprarsi le lasagne preconfezionate già dimostra di non avere capito un gran che, si potrebbe dire la carne è carne, per cui se il prodotto è comunque a posto dov’è il problema? In fondo il fine giustifica i mezzi. La faccenda invece è sicuramente seria perché i protocolli per il controllo della sicurezza alimentare in essere per la carne equina non sono gli stessi cui ci si deve attenere per quella bovina. Si pone quindi un problema di contraffazione e di sicurezza che sarà presumibilmente affrontato nelle sedi opportune. Ma che c’entra il clima?

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Previsioni giuste, ma con il segno sbagliato

La perturbazione che sta ancora maltrattando il nostro meridione e le nostre regioni adriatiche, nella sola notte di lunedì scorso ha scaricato 60cm di neve in Cadore su località intorno ai 1000 metri di quota.

 

Già, la neve. C’è una notiziola climatica che mi era capitato di leggere tempo fa tra gli highlights di Science Daily e che recitava più o meno così: Se il global warming continua (dovremmo dire riprende ma fa lo stesso) gli impianti sciistici del versante spagnolo dei Pirenei si troveranno in grande difficoltà causa riduzione della neve, con conseguenti ingenti danni economici per l’industria del turismo invernale.

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Clamoroso, l’immaginazione ha finalmente superato la realtà!

Gli ultimi fiocchi di neve del blizzard più forte degli ultimi anni si stanno ancora posando sugli stati USA del nord-ovest. A Mosca si spala ancora la neve. Insomma nell’emisfero nord l’inverno si fa sentire. E l’estate australe non è certo da meno, con l’Australia che è appena uscita da un’ondata di calore che resterà negli annali.

 

Già, l’Australia e il caldo, un argomento che abbiamo appena sfiorato un paio di settimane fa. Erano i giorni in cui sui media impazzava una curiosa notizia: i meteorologi australiani costretti ad aggiungere un nuovo colore alle loro mappe, il viola, presumibilmente, per rappresentare addirittura più di 50°C gradi centigradi. Googolare per credere.

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