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Autore: Fabio Spina

Tutte le zone della Terra sono uguali dal punto di vista della conoscenza climatica, ma alcune zone sono più uguali delle altre

di Fabio Spina Della “WMO TECHNICAL CONFERENCE ON METEOROLOGICAL AND ENVIRONMENTAL INSTRUMENTS AND METHODS OF OBSERVATION” organizzata dalla CIMO WMO (The Commission for Instruments and…

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“Più danni e meno vittime” o “Più sicuri e più ricchi”?

di Fabio Spina

Dal 15 al 18 ottobre 2012 a Bruxelles si è svolta la “WMO TECHNICAL CONFERENCE ON METEOROLOGICAL AND ENVIRONMENTAL INSTRUMENTS AND METHODS OF OBSERVATION” organizzata dalla CIMO WMO (The Commission for Instruments and Methods of Observations del “World Meteorological Organization”).

Nell’interessantissima conferenza sono stati presentati numerosi lavori sulla strumentazione meteorologica, trovate dei riassunti delle presentazioni a questa pagina. Grazie ad alcune foto ricevute possiamo riportare su CM anche slide delle due presentazioni introduttive, tutto al solo scopo di stimolare qualche riflessione.

Il secondo intervento della conferenza, dal titolo “Introduzione alle priorità dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale”, è stato del cinese Wenjian Zhang, Director, direttore del Dipartimento “Observing and Information Systems” del WMO.

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Tutti i termometri sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri

Siamo certi che ci scuserete per la modifica nel titolo del motto tratto dal libro “La fattoria degli animali” di George Orwell: « Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri».

Di problemi legati alla misura di temperature record  ottenute senza tener conto del cambio di strumentazione, ad esempio passando dallo screen allo shield, ne abbiamo già scritto in passato su CM come in “Clamoroso: è estate e fa caldo”. Torniamo sull’argomento prendendo spunto dalla  “WMO TECHNICAL CONFERENCE ON METEOROLOGICAL  AND ENVIRONMENTAL INSTRUMENTS AND METHODS OF OBSERVATION” organizzata dalla CIMO WMO (The Commission for Instruments and Methods of Observations del “World Meteorological Organization” ), che si è svolta dal 15 al 18 ottobre 2012 a Bruxelles.

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Duminica jurnata di sciroccu / Fora nan si pò stari

Anto’ fa caldo! In questi giorni di scirocco settembrino che spinge verso l’alto la temperatura e l’umidità viene da chiedersi  come resistevano al caldo quando non c’era l’aria condizionata e, nonostante la concentrazione di CO2 fosse inferiore all’attuale, le temperature salivano.  Jules Verne nel suo romanzo “Parigi nel XX secolo (Paris au XXe siècle)”, pubblicato il 1863, già prevede l’uso a Parigi dell’aria condizionata negli edifici. Nel sud Italia si faceva quel che si poteva, spesso nelle abitazioni dei nobili signori siciliani della zona occidentale era prevista una stanza fresca dove difendersi dallo scirocco. La denominazione suggestiva di “camera dello scirocco” per indicare questi singolari ambienti freschi si ritrova per la prima volta in un atto notarile del 5 agosto 1691 dove si legge: “Scendesi più in basso a man destra vi è una grotta seu camera di scirocco con fontana in mezzo e tutto in giro con mattoni di Valenza” . Una riproduzione di questa camera rifugio la offre il film “La stanza dello scirocco” del 1998 diretto dal regista Maurizio Sciarra con protagonista Giancarlo Giannini. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Domenico Campana del 1986, potete vederne uno spezzone qui.

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Effetti del caldo sui record del “Corriere della Sera”.

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‘Al Plateau Rosa, a 3500 metri d’altezza, sopra Cervinia, la stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare ha segnato ieri 10 gradi. “Un vero record di oltre sei gradi – nota Marina Baldi dell’Istituto di biometeorologia del CNR – se si tiene conto che al massimo lassù si raggiungono i 3-4 gradi centigradi. Ed è un dato analogo a quello ottenuto nella famosa torrida estate del 2003”. La stazione del Rosa (che nel patois valdostano significa ghiacciato) fa da riferimento anche dell’Organizzazione meteorologica mondiale ed è la più alta esistente a livello nazionale. In questo pianoro d’alta quota la stazione venne creata nel 1947 e i valori che quotidianamente registra sono importanti soprattutto per lo studio dei ghiacci’. (il neretto è nostro)
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Questo era l’inizio dell’articolo dal titolo “Il record. Nella stazione costruita a 3.500 metri non si superano mai i più 4. SE SOPRA CERVINIA IL TERMOMETRO ARRIVA A 10 GRADI” , pubblicato il 22 agosto 2012 sull’autorevole “Corriere della Sera” a firma di Giovanni Caprara, pezzo che qui che trovate integralmente.

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Quando c’erano le “bombe d’acqua” ma non sapevamo il loro nome.

Mentre si spengono le polemiche per le “bombe d’acqua” previste su Genova e non avvenute e siamo in attesa che si accendano per quello che invece è accaduto altrove, ho  l’occasione per ricordare cosa accadde a Roma il 27 agosto di 59 anni fa.

All’epoca non si conosceva ancora il “climate change” (da tempo si parlava però del “climatic change”), non c’erano le “bombe d’acqua” e non conoscevamo la distribuzione della temperatura superficiale del Mediterraneo come oggi perché ancora non c’erano i satelliti, non c’era ancora Bernacca e neanche le trasmissioni RAI (sarebbero iniziate nel 1954).

Le mura storiche allora caddero senza dover dar colpa alle nevicate invernali e l’eccezionale caldo estivo (come avvenuto in questi giorni), ove misurata la precipitazione superò i 100 mm in un’ora causando due morti e venti feriti (non c’era ancora la protezione civile su cui scaricare eventuali responsabilità). Ci furono anche delle manifestazioni degli alluvionati, l’acqua non solo allagò gli scantinati ma arrivò al metro di altezza in alcuni punti della città.

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Luglio 1908: Olimpiadi a Londra e “clima impazzito”.

Luglio 1908 sono in corso le Olimpiadi di londra. Avrebbero dovuto svolgersi a Roma ma in seguito alla eruzione del Vesuvio del 1906 e la profonda crisi economica in cui versava il nostro Paese, il governo Giolitti dovette rinunciare all’organizzazione delle olimpiadi. Le autorità italiane decidono di destinare i fondi per la realizzazione dei giochi alla ricostruzione dei quartieri colpiti a Napoli.

Il 24 luglio, nella maratona, l’emiliano Dorando Pietri entra per primo nel White City Stadium costruito per i giochi. Pietri è stremato, sbaglia direzione all’ ingresso in pista, cade diverse volte e riesce a tagliare il traguardo solo grazie all’ aiuto di due ufficiali di gara. Viene squalificato ma la regina Alessandra gli fa avere una coppa di consolazione. Per la prima volta nella storia moderna dei giochi sfilano le delegazioni con le rispettive bandiere nazionali; subito problemi politici: alcuni degli atleti finlandesi si rifiutano di sfilare con la bandiera della Russia che occupa il loro paese, il portabandiera degli Stati Uniti di inchinare la bandiera di fronte al palco reale.

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Luglio si veste di novembre se non arrivi tu ia ia ia ia

Sicuramente Riccardo Del Turco quando cantava “Luglio” nel 1968 non pensava all’arrivo dell’anticiclone delle Azzorre o a quello africano.
Ma come erano lo stato dell’ambiente ed il “clima” quaranta anni fa, quando la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera era molto minore dell’attuale?
Dal 1826 si conosceva il meccanismo intuito da Fourier e noto come “effetto serra”, era anche noto il “climatic change”, ma non c’erano ancora state Seveso, Chernobyl, l’IPCC, non era ancora mai stata usata la parola “climate change”, etc.
All’epoca una certa sensibilità ambientale aveva già cominciato a diffondersi oltre che “nell’elite” anche tra le persone comuni. A livello mondiale nel 1970 ci fu il primo “Earth day” e nel 1972 la famosa conferenza di Stoccolma da cui nacque l’organizzazione dell’ONU per l’Ambiente (l’UNEP). Segui’ 20 anni dopo il “Summit della Terra” di Rio ).

In Italia, anche se ancora non si conosceva il termine “biodiversità”, il 1° febbraio 1975 Pier Paolo Pasolini in un famoso articolo pubblicato dal “Corriere della sera” ricordava che già da anni erano scomparse le “lucciole”, nel 1976 Pierangelo Bertoli cantava la bella e ormai storica canzone ambientalista Eppure soffia, nel 1961 ne “il giorno della civetta” Leonardo Sciascia” utilizzava il concetto di “linea della palma”, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, scrivendo che già si spostava verso nord da anni (come la mafia).

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Dalla CECA alla Comunità Europea del pannello solare e delle banche

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“Cinquantatre settimane di sciopero, nel 1984, in Inghilterra. da una parte il sindacato dei minatori guidato da Arthur “King Arthur” Scargill, dall’ altra il nuovo governo conservatore di Margheret Thatcher, deciso a farla finita con l’ estrazione del carbone, ultimo retaggio della rivoluzione industriale, e proiettato verso una politica ultraliberista di demolizione dello stato sociale”.

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Così si descriveva quasi 30 anni fa la decisione della chiusura delle miniere di carbone da parte della “Lady di ferro”, per ricordare il clima si può rivedere il brano finale del film “Grazie, signora Thatcher” in cui i minatori del carbone si lamentavano del fatto che se fossero stati foche o balene la popolazione si sarebbe indignata, invece si trattava solo di comunissimi e normalissimi “esseri umani” (youtube qui).

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Meteorologi rubati all’agricoltura

Una volta si specificava “30°C all’ombra”, a ricordare che la misura della temperatura dell’aria nel campo meteorologico s’intende effettuata in modo standardizzato in tutto il mondo secondo la normativa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Ora invece non è il dato che interessa, serve la notizia che crea angoscia, lo scopo non è informare ma emozionare. Sembra proprio utile a tale intento lo scoop che segue:

Caldo record: 50 gradi al suolo L’asfalto si scioglie a Palestro

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Minosse: non drammatizziamo… è solo questione di corna

Non stiamo scrivendo dei famosi film “Non drammatizziamo… è solo questione di corna” (Domicile conjugal), un film del 1970 diretto da François Truffaut, oppure “Mazzabubù… Quante corna stanno quaggiù?”, pellicola a episodi del 1971 del regista Mariano Laurenti. Il fatto è che Minosse, l’ultimo fantasioso nome dato al solito anticiclone subtropicale africano che viene a farci visita, più che famoso per essere un personaggio infernale, è forse molto più conosciuto per essere all’origine del dare “del cornuto” a chi viene tradito dal proprio partner.

La storia è abbastanza nota: il re Minosse voleva fare un dono a Poseidone comprando un toro e sacrificandolo per lui. Ma il toro era così bello che Minosse non volle ucciderlo, così Poseidone lo punì, facendo innamorare del toro la moglie di Minosse, Pasifae. Vogliosa di accoppiarsi con lui, Pasifae si fece costruire una sorta di mucca di legno con delle ruote. Possiamo riprendere le parole del terzo capitolo della Biblioteca di Apollodoro, che racconta “che Parsifae s’invaghì della bestia e con la complicità di un architetto fuggito da Atene a causa di un omicidio, un certo Dedalo, si fece costruire una vitella di legno montata su ruote, vuota all’interno e rivestita di pelle bovina. La regina vi s’infilò dentro, e il toro la montò voglioso come se realmente fosse una vacca” (III,4) (dipinto di disegno di Giulio Romano Mantova, Palazzo del Te, sala di Psiche, parete est (qui e qui) o Pasifae e Dedalo con la vacca di legno Pittura murale della Casa dei Vettii – Pompei – I sec. dC). Dal loro legame nacque il Minotauro (Picasso), mezzo uomo e mezzo toro. A questo episodio si fa risalire il fatto che al povero Re Minosse la gente faceva il gesto delle corna in testa (come lo facciamo adesso) simbolo che sua moglie l’aveva tradito con un toro. Minosse incaricò dunque Dedalo di costruire un labirinto in cui nascondere il mostro, la storia continua ma non abbiamo spazio di scendere nei dettagli che potete leggere qui.

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Se questa è Scienza: migliorare la previsione è possibile non verificandola con la realtà.

[blockquote]

Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.

[/blockquote]

Così scriveva Albert Einstein in una lettera a Max Born il 4 dicembre 1926. All’epoca era chiaro il “metodo scientifico” iniziato da Galileo Galilei, la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze empiriche e misurabili attraverso l’osservazione e l’esperimento; dall’altra, nella formulazione di dall’altra, nella formulazione di ipotesi e teorie più generali da sottoporre al vaglio dell’esperimento per testarne l’efficacia.

Da alcuni anni però la realtà sta perdendo valore rispetto alla previsione. Ne abbiamo già scritto su CM ad esempio in “Le previsioni con le gambe corte ed il naso lungo” oppure “Tranquilli, se avete freddo è solo un’impressione”.

Però si fa fatica ad assuefarsi a questo modo di procedere che viene sempre detto “scientifico”. Ha stupito quindi che il “Corriere della Sera” abbia offerto ampio spazio ai risultati di uno studio pubblicato su «lancet» titolando: Influenza A, i morti sono 15 volte di più”. Il nuovo calcolo fatto dal Cdc di Atlanta e basato su un modello matematico: i decessi sarebbero tra 151.700 e 575.400’.

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Caronte: i’ vegno per menarvi a l’altra riva / ne le tenebre etterne, in caldo e ‘n gelo…in gelo a luglio?

Se aveste un vicino di casa che ogni tanto vi viene a trovare, cosa penserebbe vostra moglie se ogni volta gli deste un nome diverso? O che si tratta di gemelli sempre diversi oppure che state cercando di far confusione. Una volta avvertite che arriva Dracula, la successiva Scipione, poi Caronte, etc.

Qualcosa di molto simile sta accadendo con i mass-media italiani quando si descrivono le situazioni meteorologiche che si determinano quando “l’anticiclone subtropicale africano” si estende fino alla nostra penisola, portando in estate le tipiche “onde di calore”. L’anticiclone staziona normalmente sempre sull’Africa settentrionale, però con il trascorrere del tempo subisce delle deformazioni/espansioni interessando temporaneamente, oltre l’Africa del Nord, talvolta anche il Mediterraneo e l’Europa.

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