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Il cielo è blu…sopra le nuvole

Poetico ed inequivocabile. Però sopra le nuvole c’è molto altro ancora, forse molto più di quanto sin qui si sia compreso e di quanto si sia cercato di riprodurre. Nelle simulazioni climatiche si tiene conto di molti fattori, ma, con riferimento al forcing radiativo, le dinamiche di alcuni sono rese in modo piuttosto approssimativo, come accade ad esempio per la nuvolosità, mentre altri non sono affatto presi in considerazione.

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Orso polare: “Si salvi chi può!”

Alcune cose fanno talmente ridere che verrebbe da piangere. Ricevendo da Carlo Colarieti Tosti la breve nota che segue, ho riso a crepapelle e poi sono stato lì lì per commuovermi per lo spessore a dir poco inesistente di un certo genere di informazione, come quella che trovate qui. Climate Monitor ha fatto dell’ironia la sua arma migliore sin dal primo giorno, e ci fa molto piacere che anche chi ci segue e spesso lavora con noi faccia altrettanto. L’argomento è serio, non c’è dubbio, ma prima di strapparci i capelli sarebbe meglio approfondire. Curiosamente la notizia della circumnavigabilità del Polo è giunta prima che fossero disponibili i dati sull’estensione dei ghiacci artici. Ora i dati li abbiamo e la faccenda è visibile sotto diverse prospettive. Vi lascio alle parole di Carlo perchè ognuno di voi possa costruire la propria.

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Siamo tutti pronti

E’ estate, fa abbastanza caldo e dopo un mese di giugno più o meno in media, a luglio le temperature sono in effetti state piuttosto alte. Tra qualche giorno qui su CM troverete l’aggiornamento relativo a questi ultimi due mesi. Però forse sarà troppo tardi, perchè a qualcuno il caldo ha già fatto qualche brutto scherzo. Leggo oggi nell’inserto R2 del quotidiano “la Repubblica“, che il consigliere ambientale del Primo Ministro inglese, l’ex capo dell’IPCC Robert Watson ha lanciato l’ennesimo allarme in tema di riscaldamento globale.

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E’ sorto il sole…

Alba - Image courtesy of Morguefile.com…Ma non scalderà più di tanto, non più di quanto non abbia atto già fatto finora. L’astro cui mi riferisco è invece un altro, non certo una meteora, quanto piuttosto uno dei pianeti del firmamento mediatico nazionale. Gira e rigira, il Sole 24 Ore è entrato nell’orbita della critica costruttiva al fondamentalismo ambientalista, o, se preferite, della catastrofe climatica imminente.

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Il Perito perisce…

Qualche settimana fa abbiamo affrontato in questo post la controversa questione della capacità della CO2 di contenere e restituire la radiazione infrarossa emessa dalla terra. L’argomento è, per così dire scottante, perché di fatto fornisce informazioni per confutare una volta di più la teoria del riscaldamento globale di origine antropica.
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E’ arrivata l’estate!

L’abbiamo attesa a lungo, divisi tra il sollievo di poter continuare a lavorare senza essere messi a dura prova dalle temperature troppo alte, ed il timore che l’instabilità e le piogge di questa primavera un po’ tardiva finissero per allungarsi anche sulle ferie di massa. A questo punto chi invece – e non son pochi- è già partito subito dopo la chiusura delle scuole sarà tentato di voltar pagina, però pregherei sia questi che gli altri di avere la bontà di leggere quanto segue.

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Un mulino per la generazione elettrica

Le parole che seguono sono il primo contributo di uno dei nostri lettori a questa nuova rubrica. E’ una lunga riflessione ad ampio spettro che, pur scritta con la cognizione di causa di chi opera in un settore strategico, è animata da un sentire personale esclusivo, frutto di sensazioni molto soggettive. Credo che non avremmo potuto sperare in niente di meglio per cominciare a dar corpo al nostro Speaker Corner. Vi lascio alle parole di Angelo, buona lettura.

Guido Guidi

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I Cicli pluriennali del clima – Lo shift del 1976

Con questo post iniziamo una serie di approfondimenti che ci porteranno a conoscere alcuni dei fenomeni naturali che governano le dinamiche del clima. Molti di questi presentano ancora un livello di comprensione scientifica piuttosto basso e, in questo margine di incertezza, trovano spesso il loro spazio anche interpretazioni che ne attribuiscono l’evoluzione al forcing antropogenico. Questo è normale, fa parte del dibattito, tuttavia come vedremo più avanti, in alcuni casi certe prese di posizione sembrano un po’ forzate.

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La saturazione dell’AGW

Uno degli argomenti più dibattuti, nell’ambito della discussione dell’effetto antropico sul clima è certamente quello che riguarda il peso effettivo dell’anidride carbonica nelle dinamiche dell’effetto serra. In sostanza c’è ancora parecchia incertezza sul ruolo che questo gas svolge effettivamente. Certamente non è in discussione la capacità  di interagire a livello molecolare con il calore riemesso dal pianeta e regolarne la presenza in atmosfera, tuttavia, non essendo l’unico gas ad avere queste proprietà, il peso della sua azione schermante non è facilmente quantificabile. Allo stesso tempo però, la CO2 è di gran lunga in testa alla classifica degli elementi che, pur essendo largamente presenti allo stato naturale, sono anche massicciamente derivati dalle nostre attività produttive.

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Signori, mettiamoci comodi

Forza venite gente, ennesimo summit, stesso cliché. I grandi si incontrano in giro per il mondo per discutere di clima molto più spesso di quanto non accada per tutte le altre amenità che affliggono il mondo. Ci sono alcune occasioni però che assumono un significato particolare, in questo caso quasi sinistro perchè Kobe, in Giappone, comincia con la kappa come Kyoto.

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Il consenso in dieci punti

Climate Monitor è nato poco meno di un anno fa con lo scopo di aprire un canale di scambio di informazioni ed opinioni in materia di clima. Oggi, ma è una sensazione che ho già da qualche tempo, credo di poter dire che abbiamo fatto centro. Non passa giorno ormai, che la nostra compagine non si arrichisca di contributi acuti ed interessanti, che testimoniano quanto interesse “disinteressato” ci sia attorno a questa parte dello scibile umano. I più affezionati di voi avranno già letto le righe che seguono, si tratta infatti di un commento al nostro ultimo post “Galeotta fu la Coca Cola“. Lo ha scritto un lettore, Carlo Colarieti impegnato da anni ad approfondire la sua (ed anche la nostra) conoscenza sul clima. Il suo interesse specifico è rivolto all’alta atmosfera, come potrete scoprire visitando il suo sito a questo link. Vi lascio alle sue più che condivisibili opinioni.

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Galeotta fu la Coca Cola

Una scelta di marketing apparentemente vincente, che ha visto il trionfo del merchandising attraverso l’invasione di orsetti di peluche, portachiavi, oggetti e stoviglie di ogni genere, tutti con l’effige di questa simpatica famiglia di orsetti. E invece è stato il classico boomerang. Sarà l’avversione per una delle multinazionali più odiate ed al tempo stesso amate nelle sere d’estate, però dando tanta visibilità ai plantigradi delle alte latitudini hanno fatto un bel danno.

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